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Lettera a Matera per il manifesto

Lettera a Matera per il manifestoFernando Arrabal – Foto di Francesco La Centra

Un dono esclusivo Gentili amici de “Il Manifesto”, a conclusione dei due giorni vissuti a Matera con Fernando Arrabal, ho ricevuto dal Maestro spagnolo, una lettera scritta espressamente per il vostro quotidiano e […]

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 25 luglio 2015

Gentili amici de Il Manifesto, a conclusione dei due giorni vissuti a Matera con Fernando Arrabal, ho ricevuto dal Maestro spagnolo, una lettera scritta espressamente per il vostro quotidiano e che è un dono per la Città di Matera e per tutti noi lettori

(Alessandro Turco direttore artistico evento:

Fernando Arrabal a Matera quarantanni dopo )

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Merciii mille.

Fier de Michele Fumagallo et de “Il Manifesto’.

Très cordialement et arrabalaïkement

Fernando Arrabal 8/9/10 – V – 2015

Lettera a Matera!!

“…di qui a 40 anni”

(“L’albero di Guernica”)

[giaculatorie (dal latino “jaculari”) e arrabaleschi]

La Terra è la parte dell’universo in cui, in fin dei conti, tutto è; tranne ciò che manca. Infatti nelle Metropoli si osservano i comportamenti, degli umanoidi, e non quello degli animali, incapaci di bestialità. Ma in Basilicata se il topo fosse ratto, bacerebbe il ratto che è diventato? Mentre a Matera la persona normale si domanda: “dopo aver percorso il corridoio dell’oscurantismo, attraversiamo i sentieri delle mistificazioni luminose?

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In Basilicata si ammazza il tempo ferendo l’eternità.

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Nell’angolo di un “Sasi”: il silenzio suona meravigliosamente e illogicamente.

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Nella Metropoli mentre scrivo con doppio senso, sarei felice se mi capissi a metà.

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A Matera un pensionato mi disse “il mondo va male; sarebbe asfissiante vivere in un mondo che andasse bene”.

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Nella Metropoli sostengono che io sia così scandaloso, da negarmi il saluto quando mi vedo in pubblico.

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A Matera il filosofo ateo si mise a credere alle religioni facendo testa o croce.

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A Matera lei non ha seni, ha ali; quando mi bacia io plano

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Le mie tre ammiratrici che sulla Terra mi plagiano (il quarto sparì ad aprile), non hanno il coraggio delle mie opinioni.

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Per assicurarsi che la Terra gira il leader scientifico gioca a scopa.

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Sulla Terra il cretino kamikaze indossa un casco nell’operazione suicida.

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Nella Metropoli scambiò i propri desideri per realtà e la subway per la metro.

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Una notte a Matera sentii un cane muto che abbaiava alla luna.

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A Matera guardò molto e vide molto poco il diseducato turista [e altruista volontario dell’ONG Cretini senza frontiere].

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A Matera l’amore è incapace di analizzare il proprio oggetto.

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Sulla Terra la verità è un puro paradosso.

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Nella Metropoli i miei amici intellettuali sono tanto anti-metropolitani quanto sono patrioti coloro che sono nati in minuti tuguri.

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In Basilicata la natura cristallizza la bontà.

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A Matera anche la poesia a volte é così mistica come il firmamento.

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A Matera volli vedere la luce nelle tenebre.

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Sulla Terra il turista pistolero diventa così pacifista, che quando sente parlare di revolver estrae la propria cultura.

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Nella Metropoli quando piove intravedo il futuro bagnato fradicio.

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A Matera dalla mia prima visita nel 1975, la mia età cambia tutti gli anni.

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Nella clinica anti tubercolosi della Metropoli, il fumo non mi impedisce di tossire.

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In Italia e in Francia il violino di Ingres di tutti i pittori è la pittura.

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In una Terra in buona salute non ha importanza la malattia.

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Nella Metropoli il milionario vede gli stessi tramonti dellhomeless .

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A Matera si sentono i gemiti dei pesci della Gravina quando piangono

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A Matera sento tanta nostalgia di quell’istante di felicità di ormai, quarant’anni fa?

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A Matera Pirandello si nasconde tra i cardi, per contemplare … uno, nessuno e centomila

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A Matera Proust avrebbe cominciato il suo romanzo con spesso sono andato a letto presto la sera.

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Sulla Terra senza eccezioni tutti sono presidenti americani, europei o australiani, sono stupidi, fascisti e figli di puttana almeno durante gli anni in cui presiedono.

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A Matera anelavo incontrare Dio in qualsiasi angolo che non fosse un luogo qualsiasi.

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Gli uomini preistorici della Basilicata erano verdi al 100%, ma senza proselitismi né spacconate.

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Nella Metropoli un esteta mi confessò “cerco di sparare a un mimo con un silenziatore e di concludere un arcobaleno con uno spegnitoio”.

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A Matera i matematici verificarono che l’eternità è ogni giorno più lunga .

Fernando Arrabal

(traduzione di Roberta Cortella)

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