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L’Espresso cambia rotta, Carelli nuovo direttore

L’Espresso cambia rotta, Carelli nuovo direttore

Editoria Silurato Enrico Bellavia. Redazione in subbuglio. L’editore non avrebbe gradito un articolo su Schlein

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 1 giugno 2024

Da amministratore delegato a direttore. Emilio Carelli è da ieri alla guida della redazione dell’Espresso. Prende il posto di Enrico Bellavia, silurato dall’editore (la famiglia Ammaturo, petrolieri) sembrerebbe a causa di un articolo uscito sull’ultimo numero del settimanale: un resoconto della campagna elettorale di Elly Schlein firmato da Susanna Turco. Non sarebbero piaciuti i passaggi dedicati alla premier Giorgia Meloni – descritta come «chiusa nel Palazzo» a difendere i suoi provvedimenti mentre la segretaria dem gira in lungo e in largo l’Italia – e addirittura sarebbe arrivata la richiesta di non far uscire il servizio. Al rifiuto di Bellavia, gli Ammaturo avrebbero deciso di silurarlo. L’assemblea dei redattori dell’Espresso ha subito proclamato un giorno di sciopero, affidandone poi altri cinque al Cdr. «Cambia oggi il terzo direttore in meno di un anno – si legge in un comunicato dei redattori -. Un fatto grave perché dovuto all’ennesimo tentativo di intromissione dell’azienda sul contenuto degli articoli: tentativo a cui il direttore uscente Enrico Bellavia si è opposto garantendo la storia e la tradizione del nostro giornale». La società, con un’altra nota, prova invece a difendere la sua scelta sostenendo che Bellavia era stato «chiamato, con nomina di sei mesi, a traghettare il settimanale verso un nuovo modello editoriale, al fine anche di agevolare un consistente risanamento economico della testata rilevata a dicembre 2023». Terminato questo periodo di assestamento, dunque, l’editore ha individuato in «Emilio Carelli la figura più adatta a ricoprire il ruolo di direttore; con la certezza che quest’ultimo possa attuare appieno la linea editoriale». Respinte le accuse di intromissione nei contenuti degli articoli, con tanto di invito rivolto al Cdr «a un incontro chiarificatore con lo spirito costruttivo, di collaborazione e trasparenza che ha finora improntato il rapporto professionale». Gli Ammaturo hanno rilevato la rivista lo scorso dicembre da Danilo Iervolino, che a sua volta l’aveva comprata nella primavera del 2022 dal gruppo Gedi. Carelli, dopo una carriera interna a Mediaset e la direzione del tg di Sky, nel 2018 era stato eletto parlamentare con il Movimento Cinque Stelle, per poi uscirne nel 2021 e tentare, con scarsa fortuna, un’avventura nelle paludi dei partitini centristi dell’orbita della destra. Con il cambio societario dello scorso dicembre, era diventato amministratore delegato di Espresso Media. A lui adesso il compito di dirigere il settimanale, nel tentativo di realizzare il «disegno strategico» dell’editore, cioè fare un Espresso «sempre più all’insegna di un giornalismo di approfondimento di stampo anglosassone».

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