Sarantis Thanopulos: «Caro Franco, la nostra conversazione mi ha fatto ricordare un mio sogno di parecchi anni fa. Guardavo il mio riflesso sul vetro di una porta, ma non vedevo bene i tratti del mio viso. Poi la mia immagine si definiva, ero io, seppure pallido. Al mio risveglio l’angoscia iniziale svanì gradualmente mentre mettevo a fuoco il contesto del mio sogno. La porta era quella di un balcone della mia casa d’infanzia. Mi ricordai di un episodio accaduto quando avevo nove anni. Mia madre, diventata molto credente dopo un’endometriosi emorragica, durata alcuni anni, mi aveva confidato in quel balcone...