Visioni

L’esordio di Hannes Þór Halldórsson tra azione e commedia brillante

L’esordio di Hannes Þór Halldórsson tra azione e  commedia brillante

Locarno 74 Dall’Islanda «Cop Secret», Concorso Internazionale

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 11 agosto 2021

In Italia, praticamente nessuno sa chi sia Hannes Þór Halldórsson. Eppure, per gli islandesi appassionati di calcio è qualcosa di molto vicino all’eroe nazionale. Era il 16 giugno 2018 quando la nazionale islandese affrontava ai Mondiali l’Argentina. Già il fatto di essersi qualificata ai mondiali, per la prima volta, per la nazionale di Islanda era un successo clamoroso. Ma al diciannovesimo Aguero segnava. Sembrava il prologo di una goleada. Invece dopo quattro minuti pareggiava Finnbogason. L’islanda si difendeva come sapeva e come poteva dal furore argentino. E al minuto 63 era rigore per i sudamericani. Messi sul dischetto, Halldórsson in porta. Che parava. Uno a uno finale. Ora il portiere ha smesso con il calcio per affrontare una nuova sfida: diventare regista cinematografico. E in concorso ha portato il suo film d’esordio Leynilögga (titolo internazionale Cop secret).

NON AVENDO dimenticato i suoi trascorsi, il tempo è scandito da una partita di calcio tra la nazionale femminile islandese contrapposta alle inglesi, mentre un timer potrebbe fare esplodere un ordigno. Ma non è questo che conta, il protagonista è un superpoliziotto, di quelli che vanno ben oltre le regole per conseguire il risultato. Anche lui però ha un segreto e lo scoprirà nel corso dell’indagine, affiancato dal suo più acerrimo rivale con cui è costretto a collaborare. E i due non si limiteranno a fare squadra professionalmente.
Il nome dell’interprete principale risulta ostico, Auðunn Blönda (una sorta di Checco Zalone incattivito), più praticabile quello del suo palestrato antagonista amante Egill Einarsson. Un film irriverente e fracassone, anche se rispettoso di alcuni parametri, il capo della polizia è una donna, il fratello di uno dei due poliziotti è un ragazzo down, ci si fa gioco del triello di Tarantino e di Leone, inventando un duello a quattro con una pistola in ogni mano dei contendenti con ripresa dall’alto. Pura coreografia.

INSOMMA, si sorride, nonostante non manchino ammazzamenti, inseguimenti e cattivoni spiaccicati sotto pesantissimi container. Tutto per rendere un po’ più difficile inquadrare il genere perché siamo al film d’azione brillante che spesso sconfina nella commedia, e questo si era già visto, meno praticato l’amore tra i due e le sbronze di Jägermeister. Così, si conferma il luogo comune della propensione alcolica dei nordici, stemperata dalla passione che esplode tra i due protagonisti.

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