Nel 1992 la prestigiosa Princenton University Press dava alle stampe un volume dal titolo programmatico: The Undivine Comedy: Detheologizing Dante. L’autrice, Teodolinda Barolini, ripercorreva gli accorgimenti escogitati da Dante per convincere noi lettori che quanto narrato nella Commedia corrisponde a verità («How are we to respond to the poet’s insistence that he is telling us the truth?»), presentandosi come poeta teologo ed «eliminando lo scarto» fra ciò che egli dice «e la sostanza della sua operazione letteraria» (così nelle puntuali recensioni al saggio). Barolini aveva intenzionalmente escluso dal dibattimento il teste decisivo dell’Epistola XIII a Cangrande della Scala, e si...