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Leontyne Price, gran dama della lirica

Leontyne Price, gran dama della liricaLeontyne Price

Note sparse Per festeggiare i 90 anni di Leontyne Price esce un cofanetto di 22 cd con celebri incisioni. Con una voce ampia, vellutata e luminosa è stata fra le più rilevanti artiste del ventesimo secolo

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 15 marzo 2017

Ancora oggi per molti americani Leontyne Price è la personificazione dell’opera lirica, espressa alle massime potenzialità nel repertorio più popolare e impegnativo. Sono infatti i grandi titoli verdiani e pucciniani a spiccare nel cofanetto di ventidue cd che Sony Classical ha messo insieme, con opportuna rimasterizzazione dagli originali, per celebrare i novanta anni del soprano americano, caduti il 10 febbraio scorso. Leontyne Price è stata la prima cantante afroamericana giunta a interpretare ruoli principali al MET di New York, diventandone colonna portante per oltre quattro lustri e raccogliendo il testimone della leggendaria Marian Anderson. Niente affatto scontato per una giovane di Laurel, Mississipi, che nonostante le doti canore fuori dal comune all’inizio dei’ 50 pensava di limitarsi all’insegnamento e ai recital.

La sua strepitosa carriera, partita in sordina in Usa e esplosa in Europa, divenne simbolo di speranza e riscatto per decine di artisti e musicisti che hanno seguito la sua strada. Le 10 opere del box presentano un’interprete in forma smagliante; voce ampia, vellutata, luminosissima negli acuti e velata nei gravi da un’inconfondibile brunitura sensuale, che solo a metà anni ’70 avrebbe iniziato a intaccare il prezioso timbro sopranile.

Verdi prima di tutto: Un ballo in maschera, Ernani e La forza del destino rimangono ancora oggi registrazioni di assoluto riferimento. Aida, rôle-fétiche di Leontyne Price, vale come buona alternativa alla prima registrazione Decca con Solti, grazie alla partnership con il giovane Domingo, presente anche nell’infuocato Trovatore diretto da Metha. Leontyne Price non interpretò mai Carmen in teatro, e il disco del 1963 a Vienna con Karajan resta un felicissimo unicum, anche per l’ineguagliato splendore vocale del cast ( Corelli, Freni, Merril ), nonostante il tutto suoni un po’ distante dall’accezione opéra-comique oggi prevalente.

Price e Zubin Mehta si ritrovano in Tosca e Tabarro, incisioni di ottimo livello. Sorprendenti anche l’appassionata Madama Butterfly e la splendida incisione di Così fan tutte. Il personaggio di Fiordiligi insieme a Donna Anna (nelle recite live di Salisburgo con Karajan) resta un importante contributo alla storia dell’interpretazione mozartiana, per livello tecnico-vocale e modernità interpretativa. Forse se la Sony avesse aggiunto il celebre disco di arie di Richard Strauss avrebbe completato alla perfezione il ritratto di una delle più rilevanti artiste liriche del XX secolo.

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