«Leonardo vola ma allunga la Cig a Grottaglie»
«Le politiche industriali del governo dicono che, nonostante il recente provvedimento di bocciatura della Consulta, l’autonomia differenziata già esiste». Così si è aperta l’assemblea generale della Fiom Cgil di Taranto, in presenza del segretario nazionale Michele De Palma, dell’avvocato Massimiliano del Vecchio, specializzato in diritto del lavoro e coordinatore della consulenza giuridica Fiom Cgil, della segretaria generale Cgil Puglia Gigia Bucci, e dei segretari locali, rispettivamente per Fiom Cgil e Cgil, Francesco Brigati e Giovanni D’Arcangelo. Già, perché l’ipotesi dello scorporo, o della vendita anche parziale di perimetri all’interno della divisione aerostrutture di Leonardo, presente nel meridione nei quattro siti di Grottaglie, Nola, Pomigliano d’Arco e Foggia per un totale di 4.500 dipendenti, indotto escluso, non sarebbe ancora del tutto scongiurata. La riunione convocata d’urgenza per risolvere la questione aerostrutture, anche a seguito della pressione e delle iniziative messe in campo dalle lavoratrici e dai lavoratori (lo sciopero dello scorso lunedì che, seppur per sole due ore, rappresenta una novità in seno all’ex Finmeccanica), non ha fatto altro che aumentare dubbi e incertezze.
Il progetto di rilancio annunciato dai vertici dell’azienda, con in testa l’amministratore delegato Roberto Cingolani e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (che col suo dicastero detiene il 30%), ma soprattutto la nuova ricerca di partnership internazionali per soccombere alla mono committenza del costruttore aereo statunitense Boeing, attualmente in crisi, non avrebbe nessuna garanzia di fondo. L’unica certezza, attualmente, è la comunicazione pervenuta ai delegati sindacali, senza accordo preventivo alcuno, della procedura di proroga della misura di Cigo (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria) per ulteriori tredici settimane a partire dal 18 novembre per 931 lavoratori del sito di Grottaglie. L’incontro, disertato dalle sigle, ha spostato la scadenza dell’ammortizzatore sociale ben oltre il termine previsto dall’accordo quadro di luglio 2024, quando il termine della Cigo era fissato per il 31 dicembre 2024 (ora è previsto per il febbraio 2025).
A fronte dell’innalzamento della spesa militare a scapito di altri settori, Leonardo, ha detto il segretario De Palma, «è uno dei punti più importanti dell’industria metalmeccanica di questo paese. Quali sono le prospettive? Non ci accontentiamo della salvaguardia occupazionale, per noi Leonardo è una parte dello sviluppo del paese e in particolare, con investimenti nel settore civile, lo è nel Mezzogiorno».
L’occasione, opportuna per fare il punto sulle numerose vertenze lavorative che incombono nel tarantino, ha visto la partecipazione dei lavoratori Hiab così come dei dipendenti di Ilva e Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria. Il prossimo appuntamento è fissato per lo sciopero generale dei metalmeccanici del prossimo 29 novembre. In gioco, come se non bastasse, c’è anche il diniego di Federmeccanica di rinnovare i contratti del settore.
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