L’ego di un giovane romanziere esplode al Sundance
Cinema «Listen Up Philip» di Alex ross Perry, un tocco newyorchese di commedia
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Dopo una partenza piuttosto torpida, Sundance 2014 inizia a svegliarsi, ad acquistare una fisionomia. Inspiegabilmente presentato fuori concorso (nella sezione Next, e cioè quella delle
Girls è stato evocato al Sundance anche domenica pomeriggio, quando Lena Dunham è apparsa in sala insieme al cast di Happy Christmas, l’ultimo film di Joe Swanberg. Si tratta di una storia minima e minimal (come tutti i film mumblecore, il movimento di cinema indie di cui Swanberg fa parte) ambientata durante le vacanze di Natale e interpretata, oltre che da Dunham, da Anna Kendrick, Melanie Lynskey, l’attore/regista Mark Webber, dallo stesso Swanberg e da suo figlio di due anni, in cui una sorella giovane e un po’ irresponsabile (Kendrick) piomba a vivere dalla famiglia del fratello a Chicago, ma non tutta la confusione che segue viene per nuocere. Parzialmente autobiografico, quasi interamente improvvisato sulla base di un trattamento di quindici pagine, anche Happy Christmas, presentato in pellicola, è stato girato in pellicola per sfuggire, ha spiegato Swanberg presentando il film, alle tentazione di girare e montare troppo. Tra attori, registi e stilemi che tornano e/o si incontrano tra di loro, mumblecore è molto presente al Sundance di quest’anno. Chi sembra essersi decisamente lasciata indietro lo spirito easy, sciolto, improvvisatorio del movimento è Lynn Shelton, qui nella sezione anteprime con Leggies, un’implausibile commedia romantica con Kiera Knightley che si comporta stucchevolmente (e senza ragione) come una teen ager e che ci fa caldamente rimpiangere le crudezze e la temerarietà di Humpday.
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