La trasversalità musicale di Franco Battiato è molto più di un proverbio. Dalla sua scomparsa, avvenuta lo scorso maggio, sono stati molti gli omaggi che gli sono stati tributati. La maggior parte di questi però trattavano l’aspetto più «cheap». Eppure, Battiato nella sua lunga carriera non ha mai smesso di essere uno sperimentatore, soprattutto di forme. Perché bene o male il suo linguaggio è rimasto pressoché invariato, pur giocandovi filosoficamente con ironia. In particolar modo dagli anni ’90, raccogliendo il successo del decennio precedente. Invece, il primo spicchio della fine degli anni ’70 furono un tormento. Album come Foetus, Pollution,...