Ha lasciato trascorrere quasi tutti i trenta giorni, il tempo massimo per la promulgazione, poi ieri il presidente della Repubblica ha firmato la legge sulla legittima difesa approvata definitivamente dal senato il 28 marzo. Ma ha accompagnato la firma con una puntuale e preoccupata lettera ai presidenti di camera e senato e al presidente del Consiglio. UNA PRASSI, questa della promulgazione con osservazioni – non giuridicamente rilevanti, ma politicamente pesanti – che è cominciata con Ciampi al Quirinale, è cresciuta con Napolitano e si è affermata negli ultimi anni. In passato Mattarella ha promulgato con notazioni il codice antimafia, il...