«Un coacervo di misure indirizzate a diverse finalità condivisibili ma senza un sottostante disegno di politica di bilancio ben delineato». è in questo modo che l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) ha descritto la legge di bilancio che oggi alle nove approda in aula alla Camera per l’approvazione in prima lettura con la fiducia. Sarà approvata dal Senato entro la fine dell’anno per evitare l’esercizio provvisorio. Per dare un’idea del «coacervo» citiamo norme come il «Bonus mobili», un credito d’imposta del 50% per l’acquisto di mobili aumentato da 10mila a 16mila euro. C’è il «bonus rubinetti» da 20 milioni di euro, una facilitazione da mille euro per sostituire «vasi sanitari in ceramica» con nuovi «apparecchi a scarico ridotto», «soffioni e colonne docce resistenti».

IN UNA MANOVRA che, stando alle bozze che stanno circolando in queste ore, non ha nemmeno bloccato il taglio al fondo per l’editoria e il pluralismo, c’è però un «bonus smartphone» che andrà alle famiglie con un reddito Isee sotto i 20 mila euro. Potranno ricevere in comodato d’uso un cellulare con l’abbonamento «a due organi di stampa» e in dotazione l’app «Io», quella che serve tra l’altro a ottenere il «cashback» di stato. Per ottenere il »kit digitalizzazione» serve lo «Spid». Venti milioni di euro per un’una tantum occasionale investita senza una vera strategia per l’economia digitale, il lavoro e la produzione di informazione sulle piattaforme. Non vanno dimenticati i 420 milioni di eco-incentivi per acquistare macchine euro 6 per risollevare un mercato spazzato via dalla pandemia. E poi c’è anche il bonus Tv da 100 milioni in più nel 2021 e la proroga al 30 giugno 2022 per il superbonus edilizio del 110%.

SUI CIRCA 300 emendamenti approvati dalla commissione Bilancio c’è un pulviscolo di circa 100 micro-norme sotto i 5 milioni di euro per l’istituzione di master, per il training e le simulazioni sui cadaveri, per le università non statali del Sud (5 milioni), ma anche per aumentare la dote generale per coprire le tasse universitarie. Ai licei musicali 3 milioni per ripristinare l’indirizzo jazzistico, ai festival e alle bande musicali vanno altri 3 milioni. Fondi anche per la cultura dai 2,5 milioni per i prestiti pubblici di libri e dischi ai 100 mila euro così da garantire l’accesso ai prodotti editoriali alle categorie deboli. Si è pensato agli 800 anni del primo presepe: 1,3 milioni per tre anni. Al Giubileo del 2025 andrà 1 milione l’anno per due anni. Un milione andrà alla formazione degli operatori del turismo «esperienziale». Non va perso di vista il credito d’imposta del 40% del costo degli acquisti di beni strumentali o della partecipazione a corsi di aggiornamento professionale per gli chef. Ci sarà un fondo di un milione l’anno per tre anni.

BONUS A PIOGGIA, una politica non diversa da tutte le finanziarie, coerente con le misure prese da marzo all’inizio della pandemia da questo governo, ci sono anche la «cassa integrazione» per le partite Iva. Si tratta in realtà di una misura simbolica per quelle iscritte alla gestione separata dell’Inps e non per i lavoratori autonomi iscritti alle casse professionali. Prevede un sostegno per 6 mensilità che va da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro al mese. Per la crisi bisogna avere perso il 50% della media dei redditi nei tre anni prima e aver dichiarato un reddito non superiore a 8.145 euro. Un importo che esclude un’ampia parte di lavoro autonomo impoverito. La ministra del lavoro Catalfo promette di allargare queste misure «a tutti i lavoratori autonomi, e professionisti, ordinisti e non».

LA NONA SALVAGUARDIA per gli esodati è in arrivo. Riguarderà 2.400 persone che possiedono i requisiti maturati dopo il 31 dicembre 2011 per andare in pensione. L’intervento costerà 115,1 milioni in sei anni. È stato inoltre confermato l’esonero parziale (del 30%) dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro privati per i lavoratori dipendenti. Era stato presentato in via sperimentale tra ottobre e dicembre 2020, è stato prorogato in automatico fino al 30 giugno 2021. Si dice che sarà previsto in questo modo fino al 2029.