Simone Gamberini è il nuovo presidente di Legacoop, la maggior organizzazione cooperativa del paese. Sarà eletto questa mattina nel secondo e ultimo giorno e del congresso in corso all’Auditorium di Roma. Bolognese, dopo la carriera giovanile nel Pd, è passato a Legacoop ed è assurto agli oneri della cronaca nazionale nel 2015 per la denuncia per «minaccia a corpo politico e amministrativo» promossa nei suoi confronti dalla sindaca di San Lazzaro di Savena Isaballa Conti che da renziana (sic) denunciava «una colata di piombo sulle colline» del suo comune. Tutto archiviato dal pm nel giro di 20 giorni con figuraccia per Conti e lunga rincorsa per Gamberini che si è fatto le ossa in Legacoop nazionale tramite gli ottimi risultati conseguiti a capo di CoopFond, il fondo per innovare le cooperative.

Il neo presidente candida la cooperazione a un ruolo centrale per affermare un nuovo modello di sviluppo più inclusivo e sostenibile. «Siamo convinti – dichiara – che la forma di impresa cooperativa possa collocarsi a pieno titolo nel campo dell’economia sociale, ovvero di quell’insieme di soggetti che condividono elementi distintivi da sempre al centro della nostra esperienza: il primato della persona e della finalità sociale rispetto al profitto, il reinvestimento degli utili per svolgere attività di interesse generale, la governance democratica e partecipativa».

Per il presidente uscente, il modenese Mauro Lusetti «crisi finanziaria, austerità, perfino la pandemia hanno messo in luce le ingiustizie del paradigma neoliberale. Noi non vogliamo delegittimare il mercato ma legittimare un’altra forma di mercato che nella competizione metta al centro i bisogni e la vita delle persone», ha sottolineato.