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Lega calcio fra tesoretti e rivoluzioni

Lega calcio fra tesoretti e rivoluzioni

Sport Un miliardo e mezzo è la cifra che conta di ricavare il mondo dei football dalla nuova ripartizione dei diritti televisivi e web. Milan Juve è il piatto forte del turno infrasettimanale, la vecchia signora in emergenza Covid

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 6 gennaio 2021

Quasi 1,2 miliardi di euro annui. Un tesoretto per valorizzare il prodotto del calcio italiano e soprattutto una boccata d’ossigeno per le casse dei club, prosciugati dalle conseguenze della pandemia. La Lega calcio di Serie A ha pubblicato due giorni fa il bando per la cessione dei diritti televisivi per il triennio 2021/2024. E’ un passaggio rivoluzionario per la vendita del pacchetto delle partite del campionato, che negli anni passati erano finiti quasi totalmente tra le braccia di Sky, nell’ultimo biennio con la presenza di Dazn. La scadenza del bando per le offerte è fissata per il 26 gennaio. Tre le fasi di vendita: si parte dall’invito a offrire dedicato ai broadcaster tradizionali, ma, nel caso in cui non si arrivasse all’assegnazione, la Lega tiene aperte le successive opzioni dedicate all’invito a offrire per gli intermediari indipendenti (come successo nella trattativa poi fallita con Mediapro nel 2018) e alle manifestazioni di interesse per creare il canale tematico, altra grande novità a cui stanno lavorando presidenti di club come Aurelio De Laurentiis.

LA NOVITA’ DEL BANDO, tenuto conto dell’evoluzione del mercato e della presenza di un contender come Amazon che si è già preso la scena aggiudicandosi 16 partite del mercoledì delle prossime edizioni di Champions League, è il frazionamento sia per pacchetti che per piattaforme. Ed è uno sbocco quasi necessario, perché oltre alle risorse che sono limitate ovviamente per il peso della pandemia va considerato anche che non ci sarà un player pigliatutto come Sky Italia. La tv di Rupert Murdoch offrirà assai meno dopo la sentenza del Consiglio di Stato secondo cui la pay tv non può ottenere l’esclusiva per la piattaforma digitale, stabilendo la fine dei diritti tv in esclusiva su internet. Ma Sky (che è ancora in causa con la Lega calcio per il mancato pagamento dell’ultima tranche del vecchio accordo, 130 milioni di euro) potrebbe trasmettere le partite su satellite e digitale terrestre, invece le partite sul web le gare su Now Tv dovranno essere trasmesse anche da un’altra piattaforma. Sugli altri competitor in gioco, c’è Dazn che punterà a confermare il pacchetto da tre partite per ogni turno di campionato, poi Mediaset, che si è presa una fetta di Champions (come Amazon), mentre appare defilata Netflix.

IN OGNI CASO, si tratta di un passaggio epocale per il calcio italiano, unito all’ingresso nella Lega calcio del private equity, con il 10% ai fondi Cvc-Advent-Fsi della media company creata dalla stessa Lega calcio per la commercializzazione dei diritti tv. Insomma, si cambia per restituire prestigio e soprattutto ricavare sempre più risorse dai diritti televisivi, che restano la fonte principale d’entrata, al momento forse l’unica, per le società di Serie A. E di sicuro per tenere alto l’interesse del torneo arriva al momento giusto la supersfida del giorno della befana a San Siro tra Milan e Juventus, con i rossoneri ancora al comando della classifica e i bianconeri che si trovano a rincorrere nel primo atto della ricostruzione guidata da Andrea Pirlo, dopo nove scudetti consecutivi, e con due giocatori fuori gioco, Alex Sandro e Cuadrado, positivi al Covid-19. Non ci sarà l’incrocio tra Ibrahimovic – ancora ai box per un infortunio – e Cristiano Ronaldo, ovvero i migliori calciatori del torneo assieme all’interista Lukaku. E a proposito di Lukaku, la punta belga dovrebbe essere assente nella delicata trasferta dell’Inter a Marassi contro la Sampdoria, l’occasione per allungare (sono otto) la striscia di successi consecutivi per la squadra di Antonio Conte in una giornata che potrebbe favorire le inseguitrici, il Napoli in casa con lo Spezia e la Roma di scena a Crotone.

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