Lecce, il Festival del Cinema Europeo compie 25 anni
Rassegna Si festeggia con Ken Loach, ospite al quale è dedicata una retrospettiva. Ulivo alla carriera a Giovanna Mezzogiorno
Rassegna Si festeggia con Ken Loach, ospite al quale è dedicata una retrospettiva. Ulivo alla carriera a Giovanna Mezzogiorno
Il Festival del Cinema Europeo di Lecce diretto da Alberto La Monica festeggia la venticinquesima edizione con un protagonista d’eccezione, Ken Loach, Leone d’oro alla carriera a Venezia, Orso d’oro a Berlino, Pardo d’onore a Locarno, con una retrospettiva curata da Massimo Causo e un incontro con Luciana Castellina, un incontro che si preannuncia ricco di indicazioni interessanti in questo particolare momento storico. Autore da sempre impegnato politicamente e per questo spesso colpito dalla censura della distribuzione, militante del partito laburista, oggi è considerato un indiscusso maestro nel mettere in luce con calore e umanità i drammatici livelli dello scontro capitale lavoro.
E non solo nel Regno unito come evidenziano gli otto famosi film in programma a cominciare dalla problematica situazione sociale ai tempi della Tatcher in Riff Raff (1991), le vicende del disoccupato di Manchester in Piovono pietre (1993), Terra e libertà, film ambientato durante la guerra civile spagnola (1995), il tema dell’emigrazione clandestina tra Messico e Usa in Bread and roses (2000), la guerra d’indipendenza irlandese e la guerra civile in Il vento che accarezza l’erba (2006), la storia sottoproletaria di La parte degli angeli (2012), i paradossi delle regole dei sussidi di disoccupazione in Io, Daniel Blake (2016 Palma d’oro a Cannes), le tensioni tra i nuovi poveri dell’Inghilterra del nord e i più poveri, gli immigrati, in The old oak (2023).
Una panoramica sullo stato delle cose in Europa lo potranno dare i dieci film selezionati per il premio «Ulivo d’oro Premio Cristina Soldano» tutti film del 2024, realizzati sul filo rosso di racconti di famiglie disastrate, dalle violenze domestiche di Breathing Underwater di Eric Lamhène (Lussemburgo, Belgio), alle numerose madri single di Clear Nights di Paulo Filipe Monteiro (Portogallo, 2024), Drowning Dry di Laurynas Bareiša (Lituania, Lettonia), Jim’s Story di Arnaud e Jean-Marie Larrieu (Francia), Mother Mara di Mirjana Karanovic (Serbia) e padri sigle di Three Days of Fish di Peter Hoogendoorn (Paesi Bassi, Belgio).
Come ogni anno si omaggia un protagonista del cinema italiano e quest’anno l’Ulivo alla carriera va a Giovanna Mezzogiorno con una rassegna dei suoi film (da Il viaggio della sposa di Sergio Rubini (1997) a Vincere di Marco Bellocchio (2009) oltre al suo esordio alla regia, il cortometraggio Unfitting (2024).
Una sorpresa per il pubblico e i numerosi cinefili che seguono il festival sarà la proiezione del controverso La fiera delle illusioni (Nightmare Alley, 1947) di Edmound Goulding il regista delle star, da Greta Garbo a Marilyn Monroe. Lo interpreta Tyron Power. Tornato dalla guerra dove aveva combattuto come aviatore nel corpo dei marines, si trovò a interpretare un ruolo ben lontano dalla sua immagine fino ad allora di limpido eroe e sex symbol, fosca storia che evoca Freaks, tra ciarlatani, imbonitori, sdoppiamenti di personalità e criminali.
Il film è stato scelto per omaggiare i centoventi anni dalla nascita dell’attore alla presenza dei figli Romina e Tyrone jr ed i nipoti Yari e Cristel Carrisi. Compie quindici anni il Premio Mario Verdone assegnato e al miglior esordiente nel lungometraggio e il premio Emidio Greco, che fu assiduo frequentatore del festival, sarà assegnato al miglior cortometraggio.
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