Per chi cerca una dimostrazione – l’ennesima – che il successo di un libro non si determina a tavolino (o perlomeno: ha un margine di imprevedibilità molto maggiore di quanto auspicherebbe la maggior parte degli editori), quello di El infinito en un junco della spagnola Irene Vallejo è un caso da manuale. Già, a giudicare dalle attuali classifiche di vendita e da ciò che scrivono abitualmente gli osservatori del mondo editoriale, quante persone potrebbero avere voglia di comprare e poi leggere un saggio di quattrocento pagine il cui sottotitolo, La invención de los libros en el mundo antiguo, lascia capire...