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Le «versioni» dei Motorhead

Le «versioni» dei MotorheadMotorhead

Note sparse Esce «Under cover» undici brani dal 1992 al 2015 con il trio di Capitan Fracasa Lemmy a interpretare classici del rock

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 29 novembre 2017

È proprio vero: come ha detto qualcuno, la morte di Lemmy Kilmister ha reso il rock un posto molto, molto più tranquillo. Da sbadigli. Quasi un collegio per educande. La sfrontata vitalità dei Motörhead ci manca, compresa un bel po’ di retorica rock ’n’ roll autoreferenziale: loro erano quelli che suonavano «più veloce e più forte di chiunque altro nel pianeta». A parziale risarcimento, ecco arrivare una gustosa raccolta dal titolo Under Cöver, (non «versioni», ma «sotto copertura»!). Undici brani dal 1992 al 2015 con il trio di Capitan Fracassa Lemmy a interpretare il rock degli altri nell’unico modo che conoscesse: più veloce e più carico. Con brani dai Rolling Stones, Metallica, Rainbow, Ted Nugent, Judas Priest, tanto per fare nomi, e, udite udite, una toccante Heroes di David Bowie. Mancano ovviamente una valanga di cover, qui: una per tutte, Back in the Ussr dei Beatles. Non si può avere tutto. E qualcosa è meglio di niente, per chi ha amato Lemmy.

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