Ora è accusato di essere antisemita, l’anno scorso se ne stava lontano dai parquet Nba perché avversore dei vaccini. Kyrie Irving è uno dei personaggi senza dubbio più controversi dello sport americano e mondiale. Talentuoso, anche di più, un artista del canestro, il cestista dei Brooklyn Nets è stato definito su L’Equipe “un fervente ammiratore delle teorie del complotto”. Nei giorni scorsi è stato messo fuori squadra dai Nets per almeno cinque partite – con sospensione dello stipendio – per l’endorsement, anche via social, a un documentario del regista e scrittore Ronald Dalton jr, Hebrews to Negroes: Wake Up Black America, contenente teorie antisemite sulla tratta degli schiavi, e ipotesi negazioniste sull’Olocausto. In una grottesca conferenza stampa, Irving si era giustificato con i giornalisti, spiegando – a suo dire – che un retweet (unito al link del materiale) non significasse fare promozione a un documentario.

POI ha anche rimosso il tweet, ma il caso si è diffuso in tutta la Nba. Stelle come Lberon James hanno condannato il suo appoggio al doc offensivo verso gli ebrei. Il patron di Brooklyn, il milionario cinese e proprietario di Alibaba, Joe Tsai, ha imposto a Irving scuse pubbliche e un programma in sei punti da seguire per calmare gli animi con la comunità ebraica e per tornare in campo con Brooklyn. Irving era stato però molto vago sul suo appoggio alle teorie antisemite, si è addirittura rifiutato di ribadire di non esserlo. Credeva di essersela cavata con un assegno da 500 mila dollari all’Anti Defamation League, un’associazione contro la discriminazione razziale e sessuale, che però si è rifiutata di incassare la cifra dal cestista dei Nets. Insomma, una multa salata solo fino a un certo punto. Il contratto che lega Irving ai Nets vale oltre 30 milioni di dollari l’anno, la franchigia newyorkese ha provato a spedire l’atleta in altre squadre, ma il peso economico e soprattutto del personaggio ha messo in fuga le potenziali interessate.

PERCHE’ il soggetto è davvero controverso, volutamente fuori dalle righe. Per esempio, anni fa Irving si espresse sull’ipotesi che la Terra potesse essere piatta. Una specie di erede di Kanye West, il rapper e produttore canadese che qualche giorno prima aveva fatto scandalizzare gli Stati Uniti per le sue considerazioni antisemite. Anche lui, come West, ha visto svanire contratti milionari di sponsorizzazione. L’ultimo colosso a chiudere i rapporti è stato Nike.