Vi ricordate le regole per mangiare bene e sano di cui abbiamo parlato in questi giorni? Me le ricordate con parole vostre?
«Sono regole che tu devi cercare di fare per mangiare sano, per farti bene al corpo». «Sono come una dieta, come la fa mia mamma. Però la sua è per dimagrire». «La prima regola è che bisogna mangiare tutto. Come a mensa, un po’ di tutto. Sì, bisogna assaggiare un po’ di tutto, anche se qualcosa non ti piace come il minestrone con le verdure, il passato con le verdure». «Sì, la regola è almeno un cucchiaio. Mezzo cucchiaio». «Però se una cosa ti piace non devi mangiarne troppa di quello che ti piace o dopo ti fa male anche quello, anche mangiare troppo. Devi mangiare tutto e un po’ di tutto».

«Poi bisogna mangiare sempre anche la frutta e la verdura. Per me la frutta va bene, perché quasi tutta la frutta che esiste a me piace. Invece la verdura è un po’ diversa, perché io non sono abituato molto a mangiarla». «Anche per me». «Anche per me». «A me il frutto che mi piace di più sono le banane. Le banane e le pesche». «A me le ciliegie». «A me la verdura… Non c’è quasi niente che mi piace. Neanche i piselli». «A me piace il riso. Piace la cotoletta». «La regola però dice che non puoi mangiare solo quello che ti piace». «Ah, poi c’è l’acqua. Mi è venuto in mente. Quando mangi, ma anche quando non mangi, devi sempre mangiare ma anche bere un bel po’ acqua. E poi puoi bere anche dell’acqua se non stai cenando o pranzando perché l’acqua fa sempre bene. Più bevi e meglio è, di acqua». «Un’altra regola è quella della colazione, di quando devi mangiare dopo che ti sei svegliata. Che tu puoi mangiare le cose preferite, per me. Si può mangiare bene, anche molto, al mattino, perché poi devi andare a scuola e hai bisogni di molta energia»».

«Bisogna masticare bene. Questa è un’altra regola. Non bisogna buttare giù senza masticare bene perché altrimenti gli ti si blocca lo stomaco. Dopo ti viene a far male la pancia». «Sì, blocchi la digestione. Cioè quando mangi giù la roba. Perché se non li mastichi nome mandi giù dei pezzi troppo grossi di carne». «U. mi ha detto che lui…. Lui non mangia la carne di maiale per la sua religione. Infatti io lo sapevo già». «Perché lui ha la religione musulmana». «Se non mastichi bene ti possono far male anche i denti e le gengive». «Una regola che io sbaglio sempre, ma anche i miei genitori, la sbagliano, è quando sul libro dice che non bisogna mangiare mentre si fanno altre cose. Perché noi quando mangiamo facciamo sempre altre cose. Mia mamma prepara il mangiare. Noi guardiamo la tv o o il tablet». «Sì, per il sapore. Per sentire il sapore di tutti i cibi che poi è diverso». «Un’altra regole che dopo che hai mangiato puoi fare delle passeggiate o delle corse dopo che hai mangiato perché se li fai ti aiuta a digerire meglio e dopo stai meglio, la roba che hai mangiato scivola meglio nello stomaco». «Però prima devi averla masticata bene».

«A me sembra che questa regola la facciamo sempre perché anche qui a scuola, dopo la mensa, se è bel tempo e non c’è troppo freddo come adesso, noi andiamo a giocare in cortile a correre o a fare altri giochi e ci muoviamo». «Un’altra regola è pensare che se una cosa , un cibo non ti piace oggi, magari ti può piacere, non si può mai dire. Per esempio, a me non piacevano le banane, quando ero più piccola, invece adesso mi piacciono molto». «Una regola è di non mangiare troppe patatine o dolci o snack. E anche alla merenda, di non mangiare troppo. Ed è meglio… Cioè non delle merendine confezionate perché possono fare più male e hanno più dolci che se ne prendi troppi, di cose dolci, dopo puoi stare male, anche se poi sono le cose più buone, per me».

«Infatti, è per quello che ne mangi di più». «A me piace aiutare mia mamma a preparare da mangiare. Se io preparo cose da mangiare dopo mi sembrano più buone. Cioè, sono più curiosa se sono buone o meno buone o cattive». «Per me la cosa migliore è mangiare anche tutti insieme, non da soli. Invece a casa mangiamo tutti insieme, invece a casa facciamo…. Invece a casa mangiamo tutti insieme solo la domenica perché mio padre o mia madre o mio fratello sono sempre a lavorare o a scuola o a studiare o in qualche altro posto».