L’immagine divenuta iconica del fotoreporter equipaggiato con quattro-cinque reflex ciondolanti dal collo e dalle spalle (impersonato da uno strepitoso Dennis Hopper), nella giungla cambogiana del finale di «Apocalypse now», fu folgorante per i ragazzi degli anni ’70 che si avvicinavano alla fotografia. Così come, nel decennio precedente, lo era stata la figura del fotografo di moda Thomas (il più convincente David Hemmings visto al cinema) in «Blow up». Non risparmiandosi sortite nella fotografia del sociale, anche Thomas adoperava apparecchi dal formato piccolo: si muoveva nella psichedelica Londra dell’epoca con l’inseparabile Nikon F, precorritrice delle moderne fotocamere col sistema reflex. Quasi...