Nel suo Le piccole persone (edito postumo da Adelphi) Anna Maria Ortese lamenta l’inesistenza nella nostra letteratura, «se si fa eccezione per alcuni poeti», del piccolo e del segreto: «piccolo come opposto al grande, all’importante, al desiderato, al pregiato (piccolo, in questo senso, è il sentimento di un bambino per il suo cane)» e segreto, ciò che è interno al reale e dunque invisibile. Sul filo della suggestione di Ortese, nella narrativa italiana contemporanea, Sara Gamberini potrebbe benissimo considerarsi una di queste eccezioni. In tutti i suoi libri, infatti, c’è una particolare cura nei confronti del mondo dell’infanzia e dell’infanzia...