Europa

Le promesse di Juncker, le minacce di Barroso

Unione europea L'Europarlamento approva la nuova Commissione (ma sinistra, verdi e estrema destra votano contro). Juncker in bilico tra rispetto del Fiscal Compact e promesse di rilancio con i 300 miliardi. Italia e Francia, con Austria, Malta e Slovenia aspettano la lettera di Bruxelles, per il non rispetto dei parametri. Bufera in Francia sulla scelta del rigore: la "fronda" si allarga, Aubry si propone come alternativa, mentre Valls va all'attacco e vuole cambiare nome al Ps per trasformarlo in un polo riformista (alleato del centro). Oggi Consiglio europeo su energia e clima, scontri sugli obiettivi per il 2030
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 23 ottobre 2014
I tre grandi gruppi presenti all’Europarlamento (Ppe, Liberali e Spd, con la sola eccezione dei socialisti spagnoli) hanno approvato ieri la nuova Commissione Juncker, che ha invece ricevuto il voto contrario della sinistra unita, dei Verdi e dell’estrema destra. Juncker, ben consapevole di presiedere un esecutivo che rappresenta l’ultima chance per un’Europa in crisi, cerca il difficile punto di equilibrio, tra la riconferma del Fiscal Compact, che “non si cambia” perché “bisogna abbandonare l’idea che si possa crescere con deficit e debito” e la promessa di 100 giorni di fuoco, con già “prima di Natale” dei dettagli sul piano di...
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