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Le opposizioni puntano sul «modello salario minimo»

Le opposizioni puntano sul «modello salario minimo»Elly Schlein e Giuseppe Conte – LaPresse

Campo largo Conte elogia l’unità della minoranza in vista del passaggio al Senato della delega al governo. E martedì prossimo Meloni sarà in aula

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 8 dicembre 2023

All’indomani della battaglia parlamentare sul salario minimo, Giuseppe Conte lancia segnali alle forze con le quali ha condiviso il cammino delle ultime settimane sul tema del lavoro povero. «Per due giorni in aula le opposizioni sono state capaci di parlare con una voce sola e di unirsi per la dignità dei lavoratori – è il bilancio del leader del Movimento 5 Stelle – Abbiamo dato un bel segnale, un segnale di speranza contro l’arroganza di questo governo. È stato importante mostrare al paese questa unità».

PARLANDO con La Stampa sembra spingersi oltre: «Abbiamo piantato il seme dell’alternativa al governo Meloni». E ci tiene a far notare che il tema attorno al quale tutto ciò è avvenuto è stato sollevato per primo dal suo M5S, anche perché quando gli si propone di immaginare schemi di coalizione e assegnare a qualcuno il ruolo del «federatore» si sottrae per rilanciare il mantra degli ultimi mesi: «Bisogna partire dai temi concreti».

IL SEGNALE viene raccolto da Nicola Fratoianni: «Lo abbiamo detto una settimana fa a tutti i leader dell’opposizione presenti al nostro congresso nazionale a Perugia – rivendica il segretario di Sinistra italiana – È arrivato il momento di fare un salto di qualità. Penso che sia arrivato il momento per l’opposizione di fare molti passi avanti, di fronte ad un sistema politico fortemente bloccato. Se vogliamo costruire un’alternativa a questa destra di cui c’è davvero bisogno, occorre darsi da fare subito». Ma parla di «metodo salario minimo» anche Arturo Scotto, capogruppo del Partito democratico in commissione Lavoro alla Camera: «C’è un dato politico – sostiene Scotto – ed è la capacità dell’opposizione di tenere il punto dall’inizio alla fine senza farsi dividere. Questo ha un significato enorme che ci dice che attorno ai temi della giustizia sociale si può costruire la strada di una alternativa credibile di governo».

MARTEDÌ PROSSIMO Giorgia Meloni torna in parlamento per le comunicazioni che precedono il consiglio europeo. È un’occasione per presentare il conto delle ultime vicissitudini, anche perché l’altro momento in cui la premier dovrà rispondere alle domande dei gruppi parlamentari è slittato al 17 gennaio dell’anno prossimo. Bisogna invece battere il ferro finché è caldo, solo così i leader delle forze di opposizione sentono di poter rilanciare la battaglia che ha messo in difficoltà la maggioranza. «Prometto che vinceremo – sottolinea Conte – Il governo usato il salario minimo per giocare la sua partita politica contro le opposizioni, contro di noi in particolare. E ha perso l’occasione per poter fare del bene al paese: il salario minimo non è una bandierina, è una misura che gli italiani aspettano».

LA DELEGA al governo votata dalla maggioranza che nei giorni scorsi ha cercato di svuotare l’attivismo delle opposizioni deve andare in Senato per la seconda lettura. Lo scontro si riproporrà anche in sede di esame della legge di bilancio. Pd, M5S e Alleanza Verdi Sinistra hanno depositato un emendamento unitario, a prima firma del capogruppo grillino a Palazzo Madama Stefano Patuanelli, che ripropone in toto la proposta di legge unitaria a prima firma Conte e affossata alla Camera. La proposta di modifica fa parte del pacchetto di proposte unitarie su sanità pubblica, sostegno al reddito e transizione all’industria 4.0. Nel frattempo, prosegue la raccolta di firme nelle piazze sulla petizione per il salario minimo: potrebbe diventare una legge di iniziativa popolare per far tornare la contraddizione dentro il palazzo.

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