«Si parla di vandalismo, di statue distrutte. Come se la distruzione di tanti meravigliosi giovani, vere e incomparabili statue policrome, non fosse anch’essa un vandalismo!» (Marcel Proust, Il tempo ritrovato, p.117). Fanno bene tanti miei colleghi rispettati che si preoccupano per il destino delle statue di marmo in cui ritengono sia incorporata la storia e l’eredità della cultura occidentale. Fanno meno bene quando questa preoccupazione serve a parlare d’altro rispetto ai corpi policromi di esseri umani viventi che continuano a essere distrutti e minacciati come sempre. Questa tendenza a parlare d’altro si manifesta in questi giorni in un uso incauto...