Lavoro

Le lavoratrici Venchi hanno vinto: bloccati i trasferimenti

Le lavoratrici Venchi hanno vinto: bloccati i trasferimentiUna lavoratrice Venchi durante la protesta al Campidoglio del 17 novembre scorso – LaPresse

La vertenza «Una grande vittoria che speriamo sia da esempio per tutti coloro che vivono un momento di difficoltà», esulta il sindacato Usb. Le dipendenti saranno ricollocate negli altri punti vendita della capitale

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 11 dicembre 2020

Trasferimenti revocati. La Venchi, famosa azienda di cioccolata e gelato, ha accolto le richieste delle 10 dipendenti del negozio situato al Terminal 1 dello scalo di Fiumicino che il 4 novembre scorso si erano viste intimare il trasloco in diverse città del Nord Italia. «È una grande vittoria», esulta l’Unione sindacale di base (Usb), che dall’inizio ha sostenuto la vertenza delle donne.

Presidi a Montecitorio, azioni di solidarietà davanti ai negozi sparsi per la penisola, 18mila firme raccolte e spedite al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al premier Giuseppe Conte e alla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo alla fine hanno avuto la meglio.

Il punto vendita in cui erano impiegate è chiuso da marzo, insieme al T1 dell’aeroporto Leonardo da Vinci. All’inizio del mese scorso la Venchi aveva convocato le dieci dipendenti offrendo 40 giorni di tempo, vacanze escluse, per trasferirsi a centinaia di chilometri di distanza: Torino, Vicenza, Parma, Padova, Venezia, Siena. Il 4 gennaio sarebbe finita la cassa integrazione.

Da subito l’uomo e le nove donne interessate dal provvedimento si erano opposte. «Sono licenziamenti mascherati da trasferimenti», hanno denunciato. Secondo il sindacato era stato adottato uno stratagemma per aggirare il blocco dei licenziamenti che il governo ha prorogato fino al 21 marzo.

«Se fosse passato il principio che attraverso i trasferimenti si possono indurre delle lavoratrici a licenziarsi ci sarebbero state molte altre vertenze a cascata – afferma Elena Casagrande, sindacalista Usb – L’impegno che ci hanno messo le istituzioni, dal comune di Fiumicino alla regione Lazio al ministero del Lavoro, è un segnale importante. Ci auspichiamo che questa vicenda sia da esempio per tutti coloro che stanno vivendo un momento difficile a causa della crisi».

La notizia è arrivata al termine di un incontro, il secondo, tra Venchi, Usb, gli assessori al Lavoro del Comune di Fiumicino Anna Maria Anselmi e della Regione Lazio Claudio Di Berardino. L’azienda ricollocherà le lavoratrici negli altri punti di vendita della capitale, come richiesto dalle lavoratrici.

«Non sono felice, di più – dice al telefono Alessandra Tragni, da 11 anni dipendente di Venchi – Non dovremo scegliere tra vita lavorativa e affettiva, è quello che volevamo». Durante un’intervista ci aveva detto che, al di là dell’esito della vertenza, la cosa a cui teneva maggiormente era mostrare a sua figlia che davanti alle ingiustizie bisogna lottare. E ora? «Ora le ho fatto vedere che sono riuscita a vincere», risponde senza trattenere l’entusiasmo.

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