Visioni

Le giornate francofone a Roma

Le giornate francofone a Romauna scena da Toussaint Louverture di Philippe Niang

Rassegne Nella capitale una selezione di film dall'Africa alla Romania e una mostra fotografica su Haiti di Jérôme Glomaud,

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 12 marzo 2014

Inaugurazione musicale con il gruppo Eléphant di Liza Wisznia e François Villevielle, le Giornate della francofonia tornano nella capitale dal prossimo venerdì 14. L’idea è quella di costruire, e non solo a Roma, una «mappatura» della produzione culturale in lingua francese nel mondo – a Milano sono in corso Les Journées du cinéma québécois, dedicate al cinema del Quebec, fino al 15 all’Istituto francese.

La rassegna romana, che comprende una parte fotografica – la mostra su Haiti di Jérôme Glomaud, con la proiezione di Toussaint Louverture di Philippe Niang all’ambasciata haitiana – scommette anch’essa sul cinema. Nella selezione dei titoli (molti accompagnati dai registi, fino al 21, www.francoplus.roma.it)- ci sono film da non perdere, quelli che il nostro mercato cinematografico non fa uscire fuori dai confini dei paesi o dalla circuitazione festivaliera. Per esempio il magnifico La Pirogue (2012) di Moussa Traoré, uno sguardo che ritrova l’energia e l’indipendenza della nuova onda del cinema africano – lui è senegalese – esplosa negli anni ottanta, malgrado le costrizioni nazionali. E anche contro quel «paternalismo» occidentale – tutto francofono – con il quale continua a scontrarsi (e a cui molto si deve della crisi di immagini in quella parte del continente).

Altro film imperdibile è Millefeuille di Nouri Bouzid, uno dei padri della rivoluzione cinematografica tunisina che negli anni Settanta ha lottato per affermare lo strabismo politico e di immaginario contro il postocolonialismo e la repressione politica nella Tunisia di allora. Bouzid che ha cominciato a fare film negli anni Ottanta, toccando temi tabù, continua questa sua ricerca resistente oggi.

Targato Francia è Sport de Filles di Patricia Mazuy, un western contemporaneo fuori dal genere, mentre Bouli Lanners firma Les Géants, racconto di un’avventura da adolescenti, vagabonda e pericolosa.

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