Ultimo dei riciclaggi in real life dalla seconda età d’oro dell’animazione Disney, Aladdin è – nelle parole del critico del «New York Times» A.O. Scott- un film «non del tutto terribile ma la cui non ragione di esistere colpisce in modo particolarmente aggressivo». In realtà il film di Guy Richie (campione d’incassi al primo week end nelle sale Usa) oltre che immotivato, è abbastanza terribile. A PARTIRE dall’idea di affidare un racconto da Le mille e una notte a un regista che ha dato il meglio di sé in sboccate commedie proletarie inglesi e ha fatto carriera trasformando Sherlock Holmes...