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Le Donne in Guerre Stellari- Il risveglio della forza

Le Donne in Guerre Stellari- Il risveglio della forzaLeia (Leila nel doppiaggio italiano), Carrie Fisher

Star Wars "leia è sempre parte centrale dell'intreccio, ma volevamo anche altre donne - non necessariamente umane - nel film

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 19 dicembre 2015

Abbiamo sempre voluto donne al centro della storia” risponde J.J. Abrams a Londra stampa, in occasione dell’anteprima europea di Guerre Stellari-Il Risveglio della Forza: “All’inizio del nuovo episodio, ci siamo subito posti la domanda con Lawrence (lo sceneggiatore Kasdan ndr) come inserire le donne al centro della storia. È sempre stato un punto che personalmente ho ritenuto importante. Non volevamo solo una protagonista, Leia è sempre parte centrale dell’intreccio, ma volevamo altre donne nel film– non necessariamente umane ma figure femminili. Abbiamo voluto Lupita Nyong’o a interpretare il ruolo di Maz Kanata la voce della forza della saggezza, Phasma leader nel mondo malvagio di Stormtroopers; Stormtroopers e piloti di aeri donne. Abbiamo sempre pensato Rey come protagonista, ma abbiamo voluto rendere il film visivamente e emotivamente, più vicino possibile al mondo reale.”. Ha affrontato al film con l’entusiasmo di un fan JJ. Abrams, riuscendo a convincere Hollywood a non girare in 3D. Centinaia di persone hanno lavorato al processo produttivo del film, basta leggere i titoli di coda e la lunga lista di nomi di quelli che hanno lavorato agli effetti speciali. “E’ gente che ha dedicato nottate intere al film, rubando tempo al sonno e alle famiglie” racconta JJ Abrams: “Un lavoro mastodontico, che ha richiesto tanto tempo e tante persone e collaborazioni a tutti i livelli. Sono stato così contento di tirar fuori il film dalla sala di montaggio”. Aggiunge Larence Kasdan “Quando abbiamo visto per la prima volta il film, era cosi vicino a quello che volevano realizzare, che mi è sembrato un miracolo.”. Abrams e Kasdan hanno tentato di mantenere più possibile il tono di quello originale, discostandosi dalla tendenza degli Studios di affidarsi alla spettacolarizzazione attraverso la tecnologica. Hanno ricercato sul set, la “fisicità” del film, mantenendo un approccio “Old School” cercando di rendere l’immaginario di Guerre Stellari tangibile. Molto è stato affidato ai costumi, al production designer, al progetto e alla ricostruzione del set. “Abbiamo cercato un’esperienza magica”. J.J. Abrams ha aggiunto: “Viviamo in un mondo dominato dai media, dalle informazioni, nonostante la tecnologia sembra avvicinarci in realtà ci stiamo isolando. Quando la gente vede Guerre Stellari, mi sento gratificato dall’esperienza che ha. Con Guerre Stellari abbiamo lavorato a creare connessioni. Quando ero un bambino, l’aspetto che mi ha colpito di più vedendo Guerre Stellari era la connessione che si creava al cinema. Centinai di persone che guardavano lo stesso film e ridevano e si commuovono insieme: Il cinema rimane un’esperienza collettiva molto potente. Ora siamo più disconnessi, di una volta, quando è uscito il primo Guerre Stellari, ed è una bellissima opportunità per la gente di mettersi insieme, la tecnologia esiste e bisogna viverci, ma non deve distoglierci da questa esperienze collettiva. L’intreccio narrativo ha degli snodi nuovi. Harrison Ford ha ringraziato la stampa per essere riuscita a rispettare il pubblico parlando del film ma svelando molto poco. Intanto, per l’anteprima mondiale, Trafalgar Squadre si è Illuminata con la spada blu, mentre il merchandising impera, gli autobus a due piani di Londra hanno stampati su i lati i manifesti del film. E Carrie Fisher racconta che il posto più strano dove ha visto la sua faccia, è stata su una bottiglietta di shampoo: “Divertente perché puoi strizzarti il collo”.

Rita Di Santo

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