Le delizie dell’alveare sono quasi una farmacia
Non sembri esagerato considerare l’alveare quasi come una farmacia. In effetti, le api sono per l’umanità anche una fonte straordinaria di sostanze utili. Non solo di alimenti (è il caso del miele), ma anche di molte altre dotate di proprietà preventive e terapeutiche (polline, pappa reale, propoli, veleno).
IL MIELE E’ UN ELEMENTO ENERGETICO di prima scelta, con un contenuto di carboidrati facilmente assimilabili che arriva all’80%. Risorsa importante per potenziare la resistenza dell’organismo e per favorire il recupero energetico nell’attività sportiva e quando è richiesto all’organismo un rapido adattamento alle sollecitazioni provenienti dall’ambiente. Non dimentichiamo naturalmente la grande efficacia del miele nel trattamento dei disturbi delle vie respiratorie come, ad esempio, il mal di gola e la raucedine, il raffreddore e la bronchite. Perfino applicato per via esterna, come pomata, il miele può favorire la guarigione di piaghe, ustioni, dermatosi e ferite.
QUANDO IL MIELE PROVIENE PER ALMENO il 45% dal nettare prelevato dalle api su una sola specie botanica è possibile definirlo come miele monoflora. Questi mieli sono interessanti anche perché mantengono traccia delle qualità terapeutiche della pianta di origine. Possono dunque utilmente accompagnare e completare una specifica terapia. Tra quelli facilmente reperibili in commercio possiamo ricordare il miele di abete (antisettico respiratorio, espettorante), il miele di arancio (sedativo), il miele di castagno (mineralizzante), il miele di lavanda (antisettico, concilia il sonno), il miele di tiglio (calmante), il miele di timo (disinfettante bronchiale).
IL POLLINE E’ RICCHISSIMO DI SOSTANZE indispensabili alla vita. Vi si trovano, infatti, proteine (in media il 20%) con una buona quantità di aminoacidi essenziali, zuccheri (circa il 30%), grassi (5%), minerali e vitamine (soprattutto gruppo B, C, E, provitamina A). Da non trascurare il discreto contenuto di rutina, che migliora la resistenza delle pareti dei vasi sanguigni, modula la permeabilità dei capillari, previene le emorragie, ha effetti favorevoli nell’ipertensione e nell’aterosclerosi.
IL CONSUMO REGOLARE DI POLLINE ha effetti positivi in molte patologie virali o batteriche, negli stati di esaurimento psichico, nell’inappetenza e nel dimagrimento eccessivo. Il polline è utile anche per migliorare l’adattamento e la risposta dell’organismo alle sollecitazioni ambientali.
In commercio il polline si presenta sotto forma di pallottoline di colore variabile, dal giallo al marrone all’arancione. Sono proprio le stesse palline che le api hanno confezionato impastando i granelli di polline con la propria saliva e con nettare. La dose per un adulto è di circa un cucchiaio di polline al giorno.
LA PAPPA REALE E’ PRODOTTA dalle ghiandole faringee delle giovani api operaie. Si presenta come una gelatina semifluida, di colore bianco. È il nutrimento fondamentale per le larve delle api. Quelle che ricevono la pappa reale solo fino al secondo-terzo giorno di vita resteranno api operaie, le altre diventeranno api regine. Un fenomeno squisitamente epigenetico (l’epigenetica studia l’influenza dell’ambiente sull’attività genica). Di fatto nell’alveare, soggetti provvisti del medesimo patrimonio genetico evolvono verso destini radicalmente diversi al mutare dell’alimentazione.
NEGLI UMANI LA PAPPA REALE AUMENTA la resistenza fisica e psichica agli eventi stressanti, è utile nelle convalescenze, negli stati depressivi, nei dimagrimenti, nelle ulcere e nelle gastriti, nell’potensione arteriosa. La propoli si presenta come una sostanza aromatica, di colore scuro, variabile dal nero al verde bruno. Solida a basse temperature, diventa malleabile intorno ai 30 °C. Il suo profumo è peculiare e risente, nella sua composizione, della presenza di cera, di residui di polline, di miele e soprattutto di sostanze resinose provenienti dalle gemme degli alberi. In effetti, la propoli deriva principalmente dalle sostanze cerose che rivestono le gemme visitate dalle api bottinatrici sugli alberi di pioppo, betulla, olmo, ontano, pino, abete, salice, ippocastano, quercia, frassino, ecc. Nell’alveare la propoli è impiegata principalmente per le sue proprietà disinfettanti e antibatteriche. La componente più attiva della propoli sono i flavonoidi (circa il 10% del totale), dotati di notevoli proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Soprattutto nella cura delle patologie respiratorie, la propoli può costituire uno strumento efficace. Rare, ma possibili, le allergie.
IL VELENO E’ PROBABILMENTE IL REGALO delle api meno conosciuto, almeno dal punto di vista degli impieghi terapeutici. La sua composizione è piuttosto complessa: oltre all’acqua (70%) contiene un 30% di numerosi principi attivi. Tra questi, mellitina, apamina, acidi formico, cloridrico e ortofosforico, istamina e altre amine attive, enzimi (ialuronidasi e fosfolipasi A e B), colina e albumina. È stata identificata nel veleno anche una sostanza (il cardiopep o mellitina F) dotata di interessanti proprietà cardiache: aumenta la forza contrattile del cuore e ne normalizza il ritmo alterato. Le altre principali patologie beneficiate dalle terapie con veleno d’api sono quelle osteoarticolari e le infiammazioni del sistema nervoso periferico.
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