Le classi differenziali incubo per la destra
Bolzano La scuola elementare di lingua tedesca Goethe di Bolzano ha formato una prima classe solo per chi non parla bene la lingua, proprio come voleva il ministro. Ma la regione autonoma intende per lingua il tedesco
Bolzano La scuola elementare di lingua tedesca Goethe di Bolzano ha formato una prima classe solo per chi non parla bene la lingua, proprio come voleva il ministro. Ma la regione autonoma intende per lingua il tedesco
La giornata di ieri è stata molto brutta per i razzisti di governo, come a volte succede sono stati travolti dalla legge del contrappasso. E dalla logica. C’è un posto dove il sogno del ministro all’Istruzione (e merito) Valditara sulle classi differenziali per bambini di origine migrante è stato realizzato. La scuola elementare di lingua tedesca Goethe di Bolzano ha formato una prima classe solo per chi non parla bene la lingua, proprio come voleva il ministro.
Ma la regione autonoma intende per lingua il tedesco e quindi la classe speciale, per dirla con il Mim, riguarderà anche bambini italiani. Le motivazioni adottate dalla preside sembrano mutuate dalle dichiarazioni del ministro: «Devo garantire l’insegnamento, ma non devo perdere di vista i bambini di madrelingua tedesca». Il partito della premier, che vive di presunte minacce all’italianità, è andato in cortocircuito: «Si tratta di classi ghetto!». FdI addirittura si è lanciato in un elenco dei danni che comporta questo sistema: «È pericoloso, non aiuta l’integrazione né l’apprendimento». L’opposizione non avrebbe saputo dirlo meglio. Infatti si è limitata a ribadire l’ovvio senza inchiodare il governo alle sue contraddizioni. Valditara si è eclissato, probabilmente intento a mettere like su quelle frasi passive aggressive tipiche dei social: «Attento a quello che desideri, potrebbe avverarsi».
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