Il titolo prometteva bene: Let’s Rock. Un invito, quello dei The Black Keys, scarno, quasi primitivo, all’essenza stessa di un genere musicale oramai quasi senza una vera, solida identità contemporanea. Primo disco, dal 2006, senza il sodale Danger Mouse alla produzione, Let’s Rock sembrava dunque offrire i suoni graffianti e le melodie spogliate dei loro esordi, un ritorno alle origini pensando soprattutto a chi, come chi scrive, da qualche tempo stenta a riconoscere il duo dell’Ohio. Il garage rock di dischi come The Big Come up o Thickfreakness, infatti, sembrava ormai definitivamente abbandonato, in favore di un horror vacui che...