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Le associazioni a favore dell’esecutivo: «Ci sono troppe urgenze, la crisi adesso non serve»

Le associazioni a favore dell’esecutivo: «Ci sono troppe urgenze, la crisi adesso non serve»Mario Draghi – LaPresse

L'appello «Esprimiamo profonda preoccupazione, le elezioni non sono lontane ma in questo momento ci sono molti cantieri aperti. Le conflittualità siano gestite e si trovi rapidamente un’intesa»

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 19 luglio 2022

Dopo i sindaci e le categorie produttive, l’associazionismo si schiera contro la crisi di governo. A lanciare un «appello al presidente del Consiglio Mario Draghi e alle forze politiche che l’hanno sostenuto» questa volta sono state, tra le altre, Acli, Arci, Azione cattolica, Confcooperative, Cnca, Fuci, Gruppo Abele, Istituto nazionale di Urbanistica, Legambiente, Legacoop sociali, Libera, Movimento ecclesiale di impegno culturale, Movimento politico per l’Unità. «La drammaticità del momento – scrivono – e le tante domande di dignità della società non hanno bisogno di una crisi perché ne uscirebbero ancora più compromesse».

I sottoscrittori spiegano: «Esprimiamo profonda preoccupazione. Al di là delle differenti valutazioni che vi possano essere su responsabilità e operato degli attori in campo, ne pagheremmo tutti le conseguenze. Soprattutto chi già è o sarà più colpito dal convergere, in una tempesta perfetta, di più crisi lontane dall’essere risolte come la guerra globale, l’esodo dei rifugiati e di tanti poveri, l’inflazione e l’esplosione delle diseguaglianze, la pandemia e le devastazioni conseguenti alla crisi climatica e alle violenze sull’ambiente. Il tutto mentre nel Paese crescono poteri criminali, corruzione e mafie».

L’invito è a trovare rapidamente una composizione delle differenti posizioni: «Non si tratta di minimizzare la realtà o ignorare le differenze: la democrazia è anche conflittualità. La politica ha il compito di attraversare il conflitto per trovare la migliore soluzione, le elezioni non sono comunque lontane ma in questo momento ci sono molti cantieri aperti (Pnrr, decreto Semplificazioni, misure per i redditi bassi, crisi energetica) e le troppe urgenze dettate dal bene comune reclamano rapidamente un’intesa». Per concludere: «Noi porteremo avanti nella società le nostre proposte di cambiamento economico e sociale, ma ora una crisi non serve a nessuno».

Ad appellarsi a Draghi è stato anche il presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane, Ferruccio Resta. Gli appelli hanno suscitato l’entusiasmo del senatore dem Andrea Marcucci: «Questo è il vero campo largo, l’Italia delle professioni e delle associazioni a sostegno del governo Draghi».

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