Alcuni dei medici che si sono prodigati per Remo Ceserani, all’ospedale di Viareggio, lo facevano anche per difendere un pezzo della loro adolescenza liceale: come un’intera generazione, si sono formati sul Materiale e l’immaginario, che non era solo un’antologia di letteratura radicalmente innovativa (poi scopiazzata e banalizzata da quasi tutti i testi oggi in adozione), o un’enciclopedia delle scienze umane (dall’antropologia alla linguistica, dall’economia all’estetica: discipline ancora confinate, nell’Italia dei primi anni Ottanta, nello specialismo universitario); era soprattutto una sfida alla curiosità e all’intelligenza di insegnanti e studenti, un serbatoio inesauribile di suggerimenti di lettura, un’immagine della cultura finalmente lontana...