Lazzaro Anticoli di Trastevere pugile detto Bucefalo assassinato nelle fosse Ardeatine
Sport Lazzaro Anticoli fu un promettente giovane pugile romano, che conquistò una certa fama a Roma, in particolare si mise in evidenza nel quartiere di Trastevere, i cui abitanti gli affibbiarono […]
Sport Lazzaro Anticoli fu un promettente giovane pugile romano, che conquistò una certa fama a Roma, in particolare si mise in evidenza nel quartiere di Trastevere, i cui abitanti gli affibbiarono […]
Lazzaro Anticoli fu un promettente giovane pugile romano, che conquistò una certa fama a Roma, in particolare si mise in evidenza nel quartiere di Trastevere, i cui abitanti gli affibbiarono il nome di “Bucefalo”. Nato nel 1917, Anticoli era un povero ragazzo che viveva nel ghetto romano e si guadagnava da vivere combattendo sui ring di terza categoria. Aspirava al titolo di campione nazionale di boxe, tali erano le sue qualità pugilistiche, ma poco più che ventenne dovette abbandonare la sua promettente carriera sportiva a seguito delle leggi razziali, essendo egli un ebreo.
La mattina del 23 marzo del 1944 finì in una retata effettuata dai nazisti nel ghetto romano, e a sera, detenuto a Regina Coeli finì nella lista compilata da Kappler delle 335 vittime, delle quali 57 ebrei, dei detenuti destinati all’eccidio delle Fosse Ardeatine. Sposato con Emma Di Castro, dalla quale ebbe una bambina, Lazzaro Anticoli dopo aver abbandonato la carriera pugilistica, si dedicò all’attività commerciale, finì nella rete delle SS poche ore prima che vi fosse l’attentato di Via Rasori. Fu catturato a seguito della delazione di Celeste Di Porto, un’ebrea che si era venduta ai tedeschi in cambio della vita e dei soldi, amante di Vincenzo Antonelli esponente della banda Bardi-Pollastrini, agli ordini della Gestapo e delle SS, resosi famoso per la sua caccia spietata agli ebrei.
Anticoli finì nella lista dei 57 ebrei destinati alla fucilazione, solo all’ultimo momento in sostituzione di Angelo Di Porto, fratello della delatrice, incappato nella retata della mattina di quel 23 marzo 1944. Sui muri della cella numero 306, Terzo raggio, Lazzaro Anticoli incise con un chiodo la scritta: “Sono Anticoli Lazzaro, detto Bucefalo, pugilatore. Si non arivedo la famija mia e’ colpa de quella venduta de Celeste Di Porto. Rivendicatemi”. Lazzaro Anticoli era un puglile antifascista, quando tentarono di catturarlo, prima di arrendersi, colpì con tutta la forza dei suoi potenti pugni e mise ko tre fascisti prima di essere portato in carcere. Se i fascisti con le leggi razziali avevano spezzato i sogni di gloria nazionale della boxe di Lazzaro Anticoli, Il 24 marzo del 1944 i criminali nazisti Kappler e Priebke spezzarono la sua vita insieme a quella di altre 334 persone alle Fosse Ardeatine. Sulla figura di Lazzaro Anticoli nel 2009 è stata allestito lo spettacolo teatrale Bucefalo il Pugilatore scritto, diretto ed interpretato dall’attore Alessio De Caprio.
Atleta di rango fu anche il vogatore Sabino Martelli Castaldi del circolo canottieri Aniene di Roma. Dopo l’8 settembre del 1943 entrò a far parte della Resistenza con il compito di tenere i collegamenti tra gli alleati e i partigiani romani ai quali faceva arrivare esplosivo e armi. Catturato dalle SS e torturato in Via Tasso fu fucilato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo del 1943, dove morì un altro atleta, il velocista Manlio Gelsomini, tra i primi a organizzare la Resistenza nel Lazio con il nome di battaglia Ruggiero Fiamma.
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