Anche per la critica letteraria il 2020 è stato un anno crudele. Ha mescolato ancora una volta ricordo e desiderio, lasciando il sapore amaro delle cose finite. Ubi sunt Andrea Battistini e Emilio Pasquini? Ubi sunt l’estro fantasioso e il rigore dimostrativo di Marco Santagata? Alla sequenza di questi nomi si aggiunge ora il volto caro di Mario Lavagetto. Difficile parlare di lui. Ed è complicato restituire l’aristocrazia della sua raffinatissima intelligenza, che, al di là di letterature che appartenessero a ogni latitudine, sapeva ragionare di arte, di musica o di cinema. Ogni volta che capitava di telefonargli, si aveva...