Il nobile esperimento mentale dell’ucronìa deve probabilmente la sua invenzione, almeno per quanto riguarda la letteratura, a Tito Livio, che nell’Ab urbe condita, dopo aver sottolineato di non essersi discostato «da una trattazione ordinata degli eventi», e di aver evitato con ogni mezzo «il cercare motivi di piacevole svago per i lettori e un po’ di riposo per la mia mente infarcendo questa ricerca storica con amene digressioni», si lascia andare alla contemplazione di una storia plausibile ma inesistente: «non mi spiace ora valutare quale sarebbe stata la sorte della potenza romana se si fosse scontrata con Alessandro» (IX,17). Il...