L’assemblea costituente dei beni comuni fa tappa ad Ancona
Movimenti Nuova tappa dell'assemblea dei beni comuni ad Ancona alla Casa delle Culture
Movimenti Nuova tappa dell'assemblea dei beni comuni ad Ancona alla Casa delle Culture
Nuova tappa dell’assemblea dei beni comuni domani ad Ancona dalle 15 nella sala audiovisivi di Casa delle Culture. Parteciperanno Ugo Mattei e Alessandra Quarta, tra i giuristi della Costituente, con una delegazione del Teatro Valle di Roma e i movimenti marchigiani per i beni comuni. Al centro dell’incontro che si svolge nell’ambito dellaterza edizione “Mattatoio Open Day”, c’è il tema della partecipazione al movimento dei beni comuni, materiali e immateriali, e il confronto tra le lotte locali per la difesa del paesaggio o del territorio e quelle per i diritti sociali.
La Festa della Cittadinanza Attiva e dell’Altra Economia, organizzata nell’ambito del progetto Cosmoteca, si svolgerà anche quest’anno nella casa delle Culture in collaborazione con FattiBeneComune, Centenario della Settimana Rossa e Università della Pace, con il sostegno di Ministero della Gioventù, Regione Marche e Comune di Ancona, con il contributo di Tregi, Coop Adriatica e DeRev.
Da anni Casa delle Culture è impegnata nella difesa dei beni comuni, come l’ex mattatoio, patrimonio protetto dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggisti delle Marche, destinato dal Comune di Ancona, sin dal 2003, a ospitare una cittadella della cultura ma ancora oggi utilizzato di fatto come deposito.
Nel 2012, con la prima edizione del Mattatoio Open Day, è stato promosso un percorso partecipativo per capire insieme ai cittadini di Ancona e del quartiere come si potrebbe riqualificare l’area interessata. Il percorso è continuato nell’edizione del 2013, con una riflessione sulle forme di produzione locali, indipendenti e solidali.
L’edizione di quest’anno si riaggancia al percorso della Costituente dei Beni Comuni, partita dal Teatro Valle Occupato e svoltasi in diverse città d’Italia, creando l’unica tappa marchigiana di questo processo partecipativo che sta coinvolgendo cittadini e movimenti nella scrittura di una legge nazionale sui beni comuni e la loro gestione.
La Costituente dei beni comuni è nata dall’incontro tra i giuristi e i movimenti al teatro Valle occupato a Roma. In seguito si è convocata da Napoli a Pisa e in molti altri luoghi simbolo dove i movimenti per i beni comuni sono impegnati nelle lotte per la difesa o la costruzione di nuovi modelli di auto-organizzazione. Ispiratrice di questa esperienza è statala Commissione Rodotà, istituita nel 2007 con il compito di redigere uno schema di disegno di legge delega per la riforma della parte del codice civile relativa ai beni. Oggi, molti dei giuristi allora incaricati (Stefano Rodotà, Ugo Mattei, Alberto Lucarelli a cui si sono aggiunti Maria Rosaria Marella, Paolo Maddalena, Gaetano Azzariti e altri) hanno ripreso quel percorso, provando a tenere insieme, all’interno di un ragionamento giuridico, le diverse esperienze che, nel corso di questi anni, si sono riconosciute nella difesa dei beni comuni.
La Commissione Rodotà nel 2007 definiva beni comuni le cose che esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona, proponendo un terzo genere tra pubblico e privato. I beni comuni diventano “lessico famigliare” dopo il referendum del 13 giugno 2011 contro la privatizzazione del servizio idrico; il giorno dopo, a Roma veniva occupato il Teatro Valle, e da lì tante le occupazione di spazi pubblici e privati dismessi, abbandonati o semplicemente destinati ad essere trasformarti in spazi escludenti. E poi la difesa del territorio e del paesaggio, il No Tav bene comune della Val di Susa e il No grandi navi a Venezia, attraversando le vertenze locali.
“I beni comuni si conquistano, non sono mai dati – scrive il teatro Valle – Esistono quando un insieme rilevante di persone se ne riappropria fisicamente, se ne prende cura e li restituisce alla collettività. “Comune” è diverso da “pubblico”. Non è attraverso il controllo dello Stato e delle amministrazioni che si generano democrazia reale e gestione partecipata: i beni comuni non si amministrano dall’alto, si autogovernano. Non sono una zona neutra né pacificata. Sono veri e propri campi di conflitto: conquistare e autogovernare beni comuni – dai saperi all’acqua al paesaggio, al Valle come in Val di Susa – è una risposta ai governi che svendono il patrimonio artistico e paesaggistico. I beni comuni non sono riconosciuti come categoria giuridica nel nostro paese: l’orizzonte di riferimento è dato dall’ articolo 43 e dall’ articolo 9 della Costituzione, oltre che dai lavori della Commissione Rodotà”.
Sabato 14 seguirà la Festa della Cittadinanza attiva e dell’Altra economia Mattatoio Open Day nell’ambito delle celebrazioni per il 100° anniversario della Settimana Rossa. E’ un’occasione per ricordare che il 7 giugno del 1914 da Ancona partirono i moti di protesta contro la repressione di una manifestazione pacifista di anarchici, repubblicani e socialisti re dal capoluogo marchigiano, propagandosi per una settimana in Emilia-Romagna, Toscana e nelle grandi città italiane.
Il programma completo dell’iniziativa è consultabile sul sito: www.casacultureancona.it.
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