Situazioni estreme, torture indicibili, un immaginario claustrofobico costellato di soprusi e degrado, un teatro di violenze che crocifigge in nome della religione o di conflitti etnici. Non invita certo alla pura contemplazione il percorso della mostra Inhuman (a cura di Giusy Caroppo, visitabile fino al 18 ottobre), che prende il via nei sotterranei del Castello di Barletta per riverberarsi nella storia inquieta del nostro presente. Del resto, non si può pensare a una incursione «comoda» quando a esporre ci sono tre artisti come Andres Serrano, Oleg Kulik e Kendell Geers. Il corpo, spesso vilipeso, violato, è il grande protagonista, una...