Non solo i saluti romani visti con simpatia dal Presidente del Consiglio dei Ministri o i busti del duce conservati con amore dal Presidente della Camera dei Deputati, qua, per un pieno, gramsciano conseguimento dell’egemonia culturale, bisogna riappropiarsi di quella che Benito Mussolini sapeva essere l’arma più forte: il Cinematografo. In tal senso il Ministro della Cultura l’ha già detto chiaro e tondo: basta fondi ai film di sinistra. E così, ora Sangiuliano s’è messo di chiatto pure nell’Accademia che decide sui David di Donatello. Ma poiché deve ancora leggersi i libri che gli erano sfuggiti – cioè tutti –...