Ci sono almeno due cose che Alberto Grifi avrebbe voluto vedere realizzate da vivo, due tra milioni di altre, data la curiosità ed ecletticità del soggetto in questione, ma queste in particolare sono legate alla sua stessa sopravvivenza fisica ed artistica: la cura per l’epatite C, trovata qualche anno dopo la sua morte ed ora distribuita gratuitamente ai tanti che ne sono affetti, che gli avrebbe salvato la vita; e la realizzazione della macchina «lavanastri» che avrebbe salvato i suoi film e non solo i suoi. Questa seconda «invenzione» fu la sua ossessione negli ultimi anni, ne aveva costruito un...