Cultura

L’antifascismo oggi. Libertà d’espressione, antirazzismo, diritti sociali

L’antifascismo oggi. Libertà d’espressione, antirazzismo, diritti socialiVilmos Hanti, Presidente della Fir, Federazione internazionale dei resistenti

L'appuntamento Un’anticipazione dell'intervento del presidnte della Federazione internazionale dei resistenti che sarà ospite del convegno internazionale organizzato a Roma dall'Anpi dal titolo "Essere antifasctsi oggi in Europa"

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 14 dicembre 2018

Settantaquattro anni dopo la vittoria antifascista nella Seconda guerra mondiale le posizioni unitarie finalizzate a sconfiggere il fascismo si sono indebolite per diverse ragioni.

LA PIÙ IMPORTANTE è che con il crollo dell’Unione Sovietica, il mondo è diventato unipolare e davanti ai nostri occhi ha svelato un nuovo tipo di potenza egemone il cui unico scopo è la conquista del capitale, spesso senza considerare le persone e gli interessi dei popoli.

Oggi i beni del mondo sono concentrati in una ristretta cerchia e il numero di persone escluse è in aumento in modo significativo. La moderna tecnologia, il mondo di internet offrono ancora più possibilità a chi è al potere di controllare e manipolare le masse. E di creare dei ghetti virtuali.

In molte società vediamo che non c’è nessuna democrazia, o lo stato attuale della democrazia non garantisce più il diritto all’uguaglianza e i diritti delle minoranze. Camuffate con gli abiti della democrazia, si sviluppano in realtà in molti paesi condizioni favorevoli alla crescita di nuovi fascismi. Questi nuovi regimi tirannici falsificano i fatti storici, attaccano gli eroi antifascisti della Seconda guerra mondiale, con l’obiettivo di fornire le basi per il diffondersi delle tesi fasciste tra le persone. Dai tempi di Goebbels sappiamo quanto i media possano influenzare il pensiero delle persone. «La stampa è una grande tastiera su cui il governo può scrivere ciò che vuole», sosteneva il gerarca nazista. E oggi, in molti sistemi autocratici, la stampa è controllata dal governo, così che l’incitamento alle idee fasciste diventa ancora più facile: come un coltello che passa nel burro.

SIAMO INOLTRE CONSAPEVOLI che lo strumento più importante di cui si nutre la crescita del fascismo è la ricerca di capri espiatori cui addossare la responsabilità per le circostanze sociali ed economiche intollerabili in cui si vive. Oggi questo ruolo è interpretato dagli «immigrati» che arrivano nell’Unione europea.

Con il passare degli anni, tra noi ci sono sempre meno combattenti della resistenza antifascista che hanno combattuto durante la Seconda guerra mondiale. Ed il loro ruolo di trasmissione e mantenimento del pensiero antifascista nella società è diminuito proporzionalmente. Le nuove generazioni non hanno alcuna esperienza di prima mano del terrore fascista e nazista dell’epoca. E anche per questo sono più facilmente succubi del diffondersi del nuovo fascismo.

Perciò, di fronte a questa terribile situazione, cosa possono fare persone, comunità, organizzazioni per rafforzare i valori antifascisti? Dobbiamo proclamare che oggi ciascuno è un antifascista le cui parole e azioni rappresentano l’umanità intera, la lotta per l’uguaglianza e la tolleranza. Dobbiamo sostenere quei progetti economici che forniscono accesso ai beni materiali e dobbiamo negare tutte le autocrazie che privano i popoli della loro quota legittima di beni. Possiamo essere antifascisti ovunque sul luogo di lavoro, all’interno della cerchia dei nostri amici e in famiglia.

POSSIAMO RENDERE il nostro sforzo comune più fruttuoso se raccogliamo intorno a noi tutte le organizzazioni antifasciste in una vera comunità. È anche importante sostenere e finanziare tutte le organizzazioni, gli artisti, i politici e qualsiasi altra personalità che con orgoglio rappresentino i valori dell’antifascismo. Solo le democrazie vere possono fornire protezione contro i nuovi fascismi. Di conseguenza, gli antifascisti hanno un ruolo nella realizzazione e nella difesa delle democrazie vere dove sono presenti i nostri valori di antifascisti.

Secondo la testimonianza della Storia, il fascismo si sviluppò in quelle nazioni nelle quali i populisti di destra ebbero la possibilità di rovesciare l’ordine dello stato democratico.

Oggi lo scopo principale di queste stesse forze è di trasformare l’Unione europea in Stati-nazione dove possono prendere di nuovo il potere. Al centro delle prossime elezioni per il Parlamento europeo c’è la necessità di sapere se possiamo impedire l’espansione delle forze di estrema destra. È pertanto necessario sostenere le forze progressiste d’Europa. La posta è alta.

NON DOBBIAMO LASCIARE che i neofascisti guadagnino terreno. Se ottenessero l’accesso agli strumenti economici e amministrativi della Ue li userebbero per distruggere la nostra civiltà. La Fir offre un quadro forte e unitario per una comunità antifascista europea ed internazionale. E questo giustifica il supporto personale di ogni antifascista. Lasciatemi concludere con una frase storica: «No pasaran!».

*Presidente della Fir, Federazione internazionale dei resistenti

 

 

Antifascisti da tutta Europa in convegno a Roma

Oggi e domani presso Palazzo Merulana di Roma (via Merulana 121) si svolge il convegno internazionale «Essere antifascisti oggi in Europa. Emergenza democratica: una risposta unitaria e popolare a vecchi e nuovi fascismi», promosso dall’Anpi. L’obiettivo dell’iniziativa, a cui prendono parte i rappresentanti di organizzazioni antifasciste e di associazioni partigiane di 14 paesi, è la costruzione di una rete antifascista europea. Il convegno, che inizierà alle 14.30, sarà introdotto da Aldo Tortorella e concluso dalla Presidente dell’Anpi, Carla Nespolo.

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