Lavoro

Landini: «Sindacati in piazza se il governo non ci ascolta»

Landini: «Sindacati in piazza se il governo non ci ascolta»

Il caso Taglio del cuneo fiscale, incontro sindacati e governo. Il 27 gennaio un altro incontro sulle pensioni. Conte: «Siamo interlocutori disposti al dialogo»

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 17 gennaio 2020

La Cgil si prepara a scendere in piazza se il governo non ascolterà le richieste su fisco e pensioni: «Le nostre lotte hanno prodotto i primi risultati ma dobbiamo essere pronti a riempire le piazze – ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini in un video messaggio a lavoratori e pensionati alla vigilia dell’incontro di oggi tra il governo e Cgil, Cisl e Uil – se le nostre richieste non saranno accolte». Due i temi principali in agenda dell’incontro: il taglio del cuneo fiscale e le pensioni. Per Landini «è un inizio perché poi bisogna riformare in tempi rapidi tutto il sistema fiscale affinché anche i pensionati e tutti i lavoratori dipendenti paghino meno tasse». Sulla previdenza Landini ha ribadito la richiesta di una «pensione di garanzia» per i giovani, di un riconoscimento per il lavoro di cura delle donne e di un percorso diverso per i lavori gravosi. «Il 27 gennaio – ha aggiunto – partirà finalmente il confronto per cambiare la Legge Fornero, una legge sbagliata. Sarebbe da irresponsabili non cambiare una norma così iniqua e che ha creato tanti problemi».

CGIL, Cisl e Uil hanno tenuto il 14 gennaio una segreteria unitaria ha ribadito la richiesta comune di una politica su fisco, pensioni, investimenti, infrastrutture, mezzogiorno, politiche industriali e pubblica amministrazione. «Chiederemo al governo l’attivazione di tutti i tavoli che mesi fa il presidente Conte aveva garantito: quello sulla riforma del fisco, quello sulla riforma previdenziale, ma anche quello sulla pubblica amministrazione e soprattutto quello sulla crescita e lo sviluppo – ha aggiunto ieri la segretaria della Cisl Annamaria Furlan – Se non porteremo a casa risultati importanti continuerà in forme sempre più importanti e determinate». La mobilitazione proseguirà nelle piazze».
«CREDO che i sindacati non possono lamentare uno scarso dialogo con il governo – ha risposto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – ho incontrato i sindacati tante volte e lo faccio per ascoltare le loro posizioni. Non significa che accogliamo tutte le proposte ma possono stare tranquilli che troveranno sempre un interlocutore disposto al dialogo».

SUL FISCO l’obiettivo è usare i 3 miliardi di euro stanziati dalla legge di bilancio per quest’anno (5 il prossimo) per estendere il «bonus 80 euro» per i redditi fino a 35 mila euro (e non per gli «incapienti» che non superano gli 8 mila com’era stato inizialmente ipotizzato dal viceministro dell’Economia Misiani. Ieri i l ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha incontrato Luigi Marrattin, vicepresidente dei deputati di Italia Viva. Le sue proposte non sono ancora state studiate da Conte, ieri ad Algeri. Sul taglio del cuneo fiscale «non ho avuto modo di esaminare la proposta che gli uffici del Mef hanno messo a punto – ha detto – Normalmente è il governo proponente quando incontra le parti sociali, poi, per carità, ci sono anche alcuni casi in cui le parti sociali anticipano i tempi del governo, ma solitamente è il governo a mettere sul piatto una proposta di dettaglio su cui poi le parti sociali sono chiamate ad esprimersi».

È COMINCIATO, sempre ieri, l’itinerario della riforma della giustizia tributaria con il deposito della relazione ad opera dei due relatori Luciano D’Alfonso (Pd) e Giuseppe Cucca (Iv)e la definizione dell’incardinamento nelle commissioni Finanze e Giustizia del Senato.

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