Landini a Bagnoli: diventi centro di ricerca ecosostenibile
Napoli Incontro con i comitati, che hanno presentato un ricorso (in appoggio a quello del comune) contro il commissariamento del'area
Napoli Incontro con i comitati, che hanno presentato un ricorso (in appoggio a quello del comune) contro il commissariamento del'area
«Vogliamo discutere insieme ai cittadini di come costruire processi democratici di mobilitazione per sostenere modelli differenti di crescita sociale»: Maurizio Landini ieri era a Napoli per un dibattito organizzato dalla Fiom sulle politiche industriali nel Mezzogiorno, il pomeriggio tappa a Bagnoli per ascoltare comitati e attivisti che hanno presentato ricorso (in appoggio a quello del comune) contro l’articolo 33 dello Sblocca Italia, che commissaria il loro quartiere sottraendo ogni decisione in materia urbanistica all’amministrazione e ai cittadini. «Non è solo solidarietà – continua il leader Fiom -, ci vuole un cambiamento culturale che ponga il problema di cosa produrre, di come produrre e della sostenibilità. Bisogna costruire reti sociali nei territori, si deve far partecipare la gente alle decisioni». La Fiom si è impegnata a organizzare, con i comitati, una manifestazione nazionale a Bagnoli entro il 31 marzo, termine fissato dal governo per completare il progetto di trasformazione dell’area. Intanto, la Fiom aprirà una vertenza con l’esecutivo per discutere di politiche produttive per Napoli e il Sud a partire da Bagnoli: secondo Landini, si potrebbe riconvertire il sito in un centro di ricerca e produzione ecosostenibile.
Il comune di Napoli ha depositato al Tar Campania un ricorso contro il commissariamento dell’area, giudicato incostituzionale in molti punti. In particolare, si contesta la norma che affida bonifica e rigenerazione urbana a una società che sarà costituita dal soggetto attuatore, Invitalia (società in house del ministero dell’Economia), con i privati proprietari dei suoli, pericolosa commistione di interessi pubblico-privati. Dietro la «rigenerazione urbana» ci sarebbe lo stravolgimento del piano regolatore e delle norme urbanistiche. «Il commissariamento – sostiene il sindaco Luigi de Magistris – è l’usurpazione della sovranità popolare e della democrazia rappresentativa».
Ieri il Tar ha rimandato l’udienza sul ricorso, l’avvocatura comunale ha chiesto l’abbinamento dell’istanza di sospensione con la discussione nel merito del giudizio, che dovrebbe avvenire entro tre mesi. Il Collegio giudicante dovrà decidere se rimettere o meno gli atti alla Consulta e, in caso positivo, decidere se sospendere o meno le attività della Cabina di regia, già insediata presso la presidenza del consiglio. Il governo ha stanziato 50 milioni per le bonifiche, il comune si è detto disponibile ad avviare il risanamento. Il governatore, Vincenzo De Luca, ha ribadito: bonifiche e rigenerazione urbana vadano di pari passo. «Tra i soggetti che gestiranno l’operazione – scrive la Costituente Cittadina per Bagnoli – ci sono gli stessi inquinatori dell’area: Invitalia (erede di Sviluppo Italia, che ha già lavorato nel sito), Fintecna (padrona dei suoli ex Italsider-Eternit), Caltagirone proprietario dell’area Cementir. A questa congrega, capitanata dal commissario Salvo Nastasi, si affida il destino di un’area strategica per la città».
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento