Un peronista militante, oppure un cinico «populista oligarchico». Un eterosessuale che si firmava «una donna col pene», o un omosessuale tenacemente occulto. Un rissoso manipolatore gonfio di alcol e psicofarmaci, o – a detta dell’amico César Aira – un gentiluomo dai modi aristocratici. Uno scrittore consapevolmente marginale e clandestino, noncurante della pubblicazione, o un autore angosciato dal difficile accesso al mercato editoriale. In ogni caso e per ammissione unanime, Osvaldo Lamborghini è stato un genio avvolto da una leggenda nera, forse immeritata, forse abilmente costruita. Poeta e narratore che in vita pubblicò soltanto tre esili volumetti, a quindici anni dalla...