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«L’ambiente lo difendiamo noi»: la sfida dei 5S al centrosinistra

«L’ambiente lo difendiamo noi»: la sfida dei 5S al centrosinistraGiuseppe Conte – LaPresse

Verso il voto Livio De Santoli e Alessandra Maiorino i candidati «eco» schierati da Giuseppe Conte

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 31 agosto 2022

«I veri progressisti siamo noi» ripete da due mesi Giuseppe Conte. Dopo l’offensiva sui temi del lavoro, i 5S provano a sottrarre quote di elettorato al centrosinistra anche sul fronte ambiente. L’ex premier ieri era a Ponzano Veneto, provincia di Treviso, a tessere l’elogio delle comunità energetiche: «Un esempio concreto, con le agevolazioni da noi volute, per un taglio strutturale dei costi della bolletta fino al 30%. I condomini qui sono diventati autoproduttori di energia. Il governo è in ritardo».

INTANTO A ROMA, nella sala Caduti di Nassirya di palazzo Madama, la capogruppo di Leu Loredana De Petris ha promosso l’incontro «La sfida ecologista e progressista per la prossima legislatura» in collaborazione con fondazione UniVerde (presieduta dall’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio), TeleAmbiente, Radio Radicale e la fondazione Homo Ex Machina. Un passaggio di testimone dalla senatrice uscente e non ricandidata De Petris, storica attivista ambientalista, ai due esponenti 5S a cui è affidato il compito di spingere sui temi della transizione ecologica: Livio De Santoli alla Camera e Alessandra Maiorino al Senato.

«SE OGGI ci troviamo in questa situazione drammatica – la posizione di De Petris – è perché per anni abbiamo perso tempo: dal 2014 è aumenta la dipendenza verso il gas russo e sono diminuiti gli investimenti sulle rinnovabili. Bisogna evitare che la crisi energetica diventi un alibi per chi vuole tornare indietro. Bisogna contemporaneamente sostenere le aziende e le famiglie, è sin troppo evidente che le coperture devono essere trovate tassando gli extraprofitti prodotti dalla speculazione sul gas».

DE SANTOLI (docente di Energy management e prorettore de La Sapienza di Roma) è stato inserito nel listino di Conte, cioè nel gruppo di 15 tra fedelissimi del leader ed esponenti della società civile a cui è stato riservato un posto da capolista: «Mi sorprendo ad assistere a situazioni inconcepibili – ha detto ieri – da un lato abbiamo il Repower Eu con 300 miliardi di euro per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e accelerare la transizione verde, abbiamo anche l’appello degli scienziati italiani per fermare i cambiamenti climatici; dall’altro c’è qualcuno che vorrebbe rinegoziare gli obiettivi europei come se fosse semplice e non un cammino intrapreso 22 anni fa».

E ANCORA: «Ogni giorno c’è un proclama mirabolante dove le soluzioni sono le più incredibili come il nucleare tra 7 anni, senza fornire neppure un dato. O il nucleare pulito, che è un ossimoro. I reattori di quarta generazione, poi, non si sono visti: ci vorranno almeno 20 anni e una valanga di soldi. Il ministro Cingolani dice che la transizione sarà ‘lacrime e sangue’ ma non è così: gli obiettivi energetici vanno di pari passo con quelli sociali come dimostra l’agrivoltaico e le comunità energetiche».

MAIORINO è senatrice uscente, con De Petris ha condiviso il percorso che ha portato a inserire in Costituzione la tutela dell’ambiente con la modifica degli articoli 9 e 41. «Siamo all’anno zero in materia di transizione ecologica. L’appoggio del 5S al governo Draghi era condizionato all’avanzamento delle politiche ecologiche – la ricostruzione di Maiorino – invece il premier è andato in Ue a parlare male del superbonus e ha infilato nel decreto Aiuti l’inceneritore di Roma. Nessun percorso è possibile con chi è ecologista a parola ma, nei fatti, sostiene politiche vetuste».

IL NO AL TERMOVALORIZZATORE lo ha motivato Gianfranco Amendola, ex magistrato esperto in normativa ambientale e docente di Diritto penale dell’ambiente: «Il tema principale da affrontare è la lotta al cambiamento climatico che non può essere considerata un obiettivo accessorio. L’Ue ha stabilito una scala di priorità: non produrre rifiuti; riutilizzo e riciclo senza cambiamento di stato; termovalorizzazione; discarica. Roma non ha fatto niente sul primo e secondo punto e ora vuole costruire un mega inceneritore come se non ci fosse un’ordine di priorità nella normativa. Economia circolare, rinnovabili ed efficienza energetica sono il futuro contro le ricette che guardano al passato».

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