Visioni

L’altro pianeta di Jovanotti

L’altro pianeta di Jovanotti

Streaming Sedici puntate dal 24 aprile su Raiplay per il docu trip di Lorenzo Cherubini che tra gennaio e febbraio è andato dall'altra parte del mondo per un viaggio solitario in bicicletta. Ma con tanta musica

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 24 aprile 2020

Sedici tappe per altrettante puntate: dal 24 aprile sulla piattaforma di Raiplay, il viaggio solitario di Lorenzo Cherubini che in bicicletta tra gennaio e febbraio per ‘riposarsi’ dai mesi del tour del Jova Beach Party, ha macinato chilometri dall’altra parte del mondo, prima che la pandemia da Covid-19 bloccasse tutti in un irreale mondo a parte. Microstorie con tanta musica, presenza costante e tradotta – chitarra alla mano – in una colonna sonora originale registrata al ritorno chiuso in studio, con testi inediti e grandi classici reinterpretati con un tocco di Sudamerica. “Mi sono preso la libertà di dare musica alle immagini”–racconta Lorenzo–“Senza regole, senza troppi pensieri. Lasciando spazio agli errori, alle imperfezioni, all’energia del momento. La musica e la bicicletta sono così simili: più ci sei dentro e più ti vedi da fuori, più ti concentri e più la testa prende direzioni inattese”.

“NON VOGLIO CAMBIARE PIANETA”. È un verso del poeta cileno Pablo Neruda a farci entrare nel viaggio di Lorenzo e a dare il titolo all’intero docutrip.“È un pianeta spettacolare il nostro”– spiega Jova –“È bello, è tragico, è magico, è diverso, è vecchio e appenanato sorprendente, imprevedibile. Mi piace, lui non va cambiato. Sta a noi cambiare, senza retorica e senza ideologia, per poterlo vivere senza essere noi il problema. Non voglio cambiare pianeta, perché ci sto bene. Perché è la nostra casa, e mai come in questo momento che siamo costretti a vivere nelle nostre case, stiamo prendendo consapevolezza del valore della cura, del benessere, della qualità della vita”. Non voglio cambiare pianeta è anche un omaggio ai poeti: da Primo Levi a Jorge Luis Borges, da Mariangela Gualtieri a Erri De Luca, da Jorge Carrera Andrade ad Antonio Machado per chiudere con Luis Sepúlveda.

 

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