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L’altra America, oggi e domani

L’altra America, oggi e domaniBrasile, il VI vertice dei Brics – Reuters

Brasile Gli emergenti creano una nuova banca per lo sviluppo in alternativa all’Fmi

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 16 luglio 2014

L’accordo per creare una banca dello sviluppo con un apporto iniziale di 100.000 milioni di dollari e un fondo di riserve delle stesse dimensioni: per sfidare il dominio occidentale sulla finanza globale. Questi gli obiettivi principali del VI vertice in corso in Brasile fra i paesi delle economie emergenti: i cosiddetti Brics, Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Creato nel 2001, il gruppo ha accolto il Sudafrica e aggiunto la relativa “s” dell’acronimo, nel 2010.

È così attualmente rappresentato circa il 27% del territorio mondiale, con 39 milioni e 744.591 Kmq in America, Asia, Europa e Africa. Si contano 112.945 milioni di tonnellate di riserve petrolifere, e 48.337,7 milioni di metri cubici di gas naturale. In base agli ultimi censimenti effettuati nei cinque paesi, nei Brics si ritrova il 43% della intera popolazione del pianeta, con 2 miliardi, 992 milioni e 221.736 persone, e si concentra il 25% del Pil mondiale. Nel 2030 si prevede che costituirà il 50%. Secondo i dati del Fondo monetario internazionale, il gruppo degli emergenti sarà quello con la maggior crescita economica, all’interno del 3,7% previsto quest’anno.

La Banca di sviluppo, che entrerà in funzione nel 2016 e sarà basata in Cina, potrà effettuare prestiti non solo ai paesi membri, ma anche ad altre nazioni emergenti: sempre per l’infrastruttura e lo sviluppo sostenibile, come annunciato dal tema del vertice, «Crescita inclusiva: soluzioni sostenibili». Un’alternativa all’Fmi e alla Banca mondiale e ai tribunali di arbitraggio internazionale, che rispondono alle sollecitazioni delle grandi corporations. Un argomento che verrà affrontato oggi e domani a Brasilia, quando i Brics discuteranno con le nazioni sudamericane che compongono la Unasur e la Celac, la Comunità degli stati latinoamericani e caraibici che esclude solo Usa e Canada. In primo luogo, il debito dell’Argentina con i «fondi avvoltoi» che reclamano una somma in grado di portare il paese a un nuovo default. Cristina de Kirchner ne parlerà al vertice, preceduta dalla decisione del presidente russo Vladimir Putin che ha condonato il 90% del debito contratto da Cuba con l’Unione sovietica.
Ci saranno anche i paesi del «socialismo del XXI secolo», come Venezuela, Bolivia e Ecuador, che hanno già solide relazioni con i Brics.

L’Ecuador sta negoziando accordi con l’Europa, nel quadro dell’altro grande disegno, però a guida nordamericana, il Ttip. E per questo subiscono già contestazioni preventive, come succede a Quito con le manifestazioni dei contadini contro il governo Correa. Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha detto che parlerà alla Cumbre della difesa della vita e della sovranità della Palestina.

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