L’Alta Corte conferma: tre mesi di lavori socialmente utili per l’omicidio di un palestinese
Cisgiordania occupata Un militare israeliano sparò su Ahmed Manasra, uccidendolo, e un altro palestinese ritenendoli dei «terroristi», invece i due erano coinvolti in un incidente stradale. Per i giudici il soldato fece fuoco in buona fede
Cisgiordania occupata Un militare israeliano sparò su Ahmed Manasra, uccidendolo, e un altro palestinese ritenendoli dei «terroristi», invece i due erano coinvolti in un incidente stradale. Per i giudici il soldato fece fuoco in buona fede
L’Alta Corte di Giustizia israeliana a inizio settimana ha respinto una petizione che chiedeva la revoca di un patteggiamento che ha garantito tre mesi di lavori socialmente utili a un soldato responsabile dell’uccisione del tutto immotivata di un giovane palestinese e il ferimento di un altro nel 2019. Ahmad Manasra, 23 anni, venne colpito a morte nei pressi di al Khader (Betlemme) mentre prestava soccorso a un automobilista, Alaa Raayda, che era stato ferito senza motivo dal soldato. Durante le indagini il militare ha confessato di aver aperto il fuoco, da lontano, su entrambi ritenendoli dei «terroristi» intenzionati a lanciare pietre contro auto israeliane. Invece i due palestinesi erano coinvolti in un banale incidente stradale. I giudici hanno accolto la tesi della «buona fede» del militare, convinto di trovarsi di fronte al «pericolo di un attacco terroristico» e hanno confermato la «pena».
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