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L’allarme di Mattarella: «Oligarchi contro la libertà»

L’allarme di Mattarella: «Oligarchi contro la libertà»La cerimonia al Quirinale – Lapresse

Quirinale Il presidente parla alle alte cariche delle concentrazioni di potere che minacciano la democrazia . Nel discorso i rischi dell’intelligenza artificiale, il clima, le guerre. Assente Meloni, influenzata

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 21 dicembre 2023

«Alla vigilia di giorni di festa e incontrando qui oggi le espressioni più rappresentative di tanti ambiti istituzionali e sociali, mi sembra utile proporre qualche spunto di riflessione»: Sergio Mattarella incontra al Quirinale le alte cariche dello stato assieme agli esponenti dei partiti e della società civile (assente per influenza Giorgia Meloni, che ha spostato la tradizionale conferenza stampa di fine anno al 28 dicembre) e non si sottrae a quello che definisce «un tornante della storia»: arriva dritto ai nodi delle crisi di questi tempi. «Il cambiamento presenta potenzialità e rischi – premette il presidente della Repubblica – Ha effetti concreti sulla vita delle persone. Tocca diversi ambiti e pone interrogativi nuovi che hanno profili giuridici, economici, sociali: rappresentano la sfida più alta sulla quale la politica è chiamata a esercitare la sua responsabilità».

NON PUÒ che cominciare dalle guerre in corso, «quella che da due anni coinvolge l’Europa e che, con l’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha improvvisamente sgretolato la convinzione che la pace nel nostro continente» e quella che «infiamma il Medio Oriente, con la sanguinosa e brutale aggressione terroristica di Hamas a Israele e le azioni militari a Gaza, che stanno costando un numero inaccettabile di vittime civili». E poi c’è la questione globale per eccellenza, seppure negata dalle destre: «Gli effetti dirompenti del cambiamento climatico, che, nel corso di quest’anno, abbiamo purtroppo toccato con mano, ancora una volta, vivendo la devastazione prodotta da alluvioni e inondazioni, come è accaduto in ampie zone di Emilia Romagna e di Toscana».

MA, APPUNTO, Mattarella attribuisce i rischi di questi tempi alle mutazioni che intaccano la sovranità, cioè la possibilità che la politica possa governare i processi. «Vi è l’esigenza di regole affinché il potere di pochi possa influenzare la vita di molti», dice a una platea reduce dal saluto meno ambizioso del presidente del Senato Ignazio La Russa. Il riferimento di Mattarella va alle mutazioni del digitale e all’intelligenza artificiale, che costituisce il «concreto il rischio di trovarsi in futuro a vivere in dimensioni parallela in cui falsità e verità sono soggette alla manipolazione: ne uscirebbe travolto lo spirito critico». Il capo dello stato esplicita la questione democratica di questa storia e punta il dito contro gli oligopolisti che agiscono nel settore: «Vogliono essere protagonisti che dettano le regole anziché soggetti che le subiscono», scandisce. Per poi alludere a scenari distopici: «Immaginiamo cosa avrebbe potuto significare se queste tecnologie fossero state a disposizione di una delle dittature del Novecento». Gli stati nazionali, sostiene, perdono potere a causa di «vari fenomeni di concentrazione di potere che si articolano in circuiti diversi da quelli tradizionali, spesso alternativi a quelli tipici delle prerogative statuali». Tra di essi ci sono i tratti costituenti della sovranità moderna: il monopolio della forza e il controllo del territorio: «Molte guerre vengono combattute da milizie private che si affiancano agli eserciti o li sostituiscono – prosegue Mattarella – Dimensioni come lo spazio o l’ambito sottomarino sono sempre più spesso terreni dove si combattono conflitti fra interessi privati, fuori dal controllo degli stati. Oligarchi esplorano gli abissi, lanciano satelliti, controllano le piattaforme digitali costituiscono veri e propri contropoteri».

DI FRONTE a tutto ciò, il presidente invoca la responsabilità soggettiva: «Mai come in questo periodo il confine tra bene e male, giusto o sbagliato, vero e falso, dipende dalle nostre scelte. Nulla può essere dato per scontato a partire dalla democrazia e dalla libertà di concorrere alle decisioni, di agire, di muoversi, opporsi a ogni sopraffazione». A proposito di sopraffazione, cita «l’intollerabile violenza degli uomini sulle donne». E poi Mattarella invita ad accogliere la sfida della «transizione, parola che ormai è entrata nel nostro vocabolario comune. Dentro questo cammino possono sorgere dubbi, incertezze e paure. Ma gli italiani conoscono libertà garantita dalla Costituzione».

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