L’«Aliasverso» è uno e trino
Editoriale

L’«Aliasverso» è uno e trino

Ogni venerdì c'è Alias Comics, gratis! Una bella eresia di storie e strisce resistenti: che la festa disegnata cominci!
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 5 luglio 2019

Il numero di Alias Comics in edicola il 5 luglio 2019 vuole segnare una nuova sfida al mondo del fumetto, riportando le strip all’interno di un quotidiano. Un ritorno alle origini dei comics, dal momento che la prima strip a fumetti mai pubblicata appariva nel 1896 fra le colonne del supplemento domenicale del quotidiano New York World di Joseph Pulitzer. Si chiamava Hogan’s Alley e con il suo Yellow Kid avrebbe cambiato per sempre l’immaginario di tutto il pianeta.

Centoventitré anni dopo il fumetto è ancora qui, e Alias Comics vuole alzare la posta raccontandone le infinite possibilità con un «format» tutto nuovo e più ambizioso.

Non più un supplemento stagionale ma un inserto settimanale che ogni venerdì si propone di offrire gratuitamente ai lettori uno sguardo sul mondo della narrativa disegnata. E accanto ai fumetti, articoli, rubriche e recensioni sul fumetto e su tutti gli altri mondi che ne hanno raccolto le suggestioni: dal cinema, ai cartoni animati, ai videogiochi, all’illustrazione.

Una nuova scommessa nel segno magico di Alias che ci apprestiamo a vivere con tutto l’entusiasmo che merita. Da oggi non più solo nel weekend.

Buona lettura, e arrivederci a ogni venerdì.

Matteo Bartocci

Il sogno di Alias Comics, o della decrescita felice

In un mondo dominato da gente grande e grossa, ci vuol coraggio per farsi più piccoli.

Come nel gustoso, diseguale e un po’ scombiccherato film di Alexander Payne Downsizing – Vivere alla grande, anche noi di Alias Comics abbiamo deciso di optare per una «decrescita felice».

Alla base di questa metamorfosi ci sono molti motivi, tutti riconducibili alla volontà del manifesto di aggiungere una nuova testata a quel vero e proprio «Aliasverso» che grazie ai suoi benefici enzimi e alla periodicità è ormai un appuntamento imprescindibile per tutti i lettori.

La prima grande novità di questa terza stagione di Alias Comics, quindi, sta in questo cambio di paradigma. Invece che ritrovarci in edicola in vendita abbinata con il quotidiano soltanto una volta al mese, da questa settimana chi ha voglia di seguirci ogni venerdì ci troverà dentro il giornale senza alcun sovrapprezzo.

In ogni numero, fumetti, notizie e approfondimenti su nona arte e dintorni.

Se le precedenti incarnazioni di Alias Comics si sono poste come orizzonte l’estate e l’autunno, stavolta l’idea è di alzare l’asticella: la fine dell’avventura scritta e disegnata non è nota, non ci sono scadenze precise né fermate né incertezze.

Il nostro destino, una volta di più, è nelle mani dei lettori. Se questa nuova formula editoriale funziona, continueremo a ritrovarci in queste pagine ogni fine settimana fino a quando gli appassionati di fumetto ci sosterranno. Noi ci crediamo fortissimo.

Va da sé che una sfida del genere non poteva poggiare sulle sole spalle degli autori che si sono avvicendati su queste pagine fra il 2017 e il 2018.

Tutte le serie che ci avevano tenuto compagnia fin qui, da Stella Rossa a Bravado, da Oltregomma a Brenda Cowgirl, da Pleasence alle Storie (quasi) senza parole continuano con nuovi episodi inediti. Ma accanto ai fumettisti già visti su queste pagine, la squadra si allarga a un sacco di gente nuova e interessante.

A restare immutata è la vocazione di Alias Comics. Fumetti indipendenti sì, storie autoreferenziali anche no. Uno sguardo all’attualità sì, perché ogni buona storia dopotutto è fatta della materia di cui è fatto lo spirito dei tempi. Ma niente graphic journalism, perché abbiamo tutte le intenzioni di continuare a titillare l’emisfero destro del cervello.

Fumetti di genere, sì. Purché il genere non sia un recinto angusto per penne, matite e pennelli, ma semplicemente un punto di partenza sul quale innestare le infinite variazioni sul tema rese possibili dal linguaggio unico e distintivo dei «comics».

Mentre scriviamo, sulle nostre scrivanie continuano ad affastellarsi decine e decine di splendide tavole realizzate da autori provenienti da esperienze creative diversissime fra loro. Non vediamo l’ora di sciorinarle al vento.

Come al solito, si tratta in gran parte di materiale inedito, concepito e realizzato in esclusiva per i lettori di Alias Comics.

L’eccezione che conferma la regola è rappresentata dai «Remaster» di storie già pubblicate in passato, oggi pronte a tornare in edicola restaurate e ricolorate per l’occasione.

Ma c’è spazio anche per 3Generi, un esercizio di stile che comincia da questo numero: storie nerissime nate abbinando i suggerimenti pescati a caso dai bigliettini dentro una scatola, a frullare insieme sperimentalismi, serial killer e satira.

Un appuntamento ricorrente, affidato agli autori del collettivo Stigma, una fra le più spericolate ciurme di corsari nel «mare magnum» dell’editoria a fumetti.

Dal momento che i comics tornano al centro del villaggio, cioè del giornale, la nona arte farà la parte del leone anche nei redazionali.

Molte le interviste, a cominciare da quella in arrivo venerdì prossimo al direttore editoriale di Sergio Bonelli Editore, Michele Masiero, per approfondire la metamorfosi della più importante realtà editoriale del genere in uno studio di produzione in grado di giocare i propri personaggi in ambiti «altri», dal cinema, alla narrativa al merchandising.

Ma anche contributi prestigiosi come quello offerto da Loris Cantarelli, direttore della più importante e prestigiosa rivista di critica fumettistica italiana, Fumo di China, un «cultore della materia» pronto a condividere conoscenze specifiche, opinioni e provocazioni con tutti noi fin dal prossimo agosto, con un pezzo che passa in rassegna i tanti anniversari fondamentali di questo 2019.

Ma ci sarà spazio anche per capire quale sia il ruolo svolto dall’immaginario disegnato nella scena editoriale di oggi: perché se è vero che i «nerd» dominano il mondo, Hollywood sforna super-film a getto continuo e gli autori più amati dal pubblico bazzicano i piani alti delle classifiche di Amazon, c’è una parte di mondo che si ostina a perpetrare il vecchio luogo comune del fumetto come subcultura.

Ministri di un culto ormai stantìo, cui non resta che continuare a contrapporre la nostra splendida eresia fatta di storie e strisce resistenti.

Che la festa disegnata cominci.

Andrea Voglino e la redazione di Alias Comics

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