Prima produzione importante del Teatro di Roma in questa tormentata stagione, che ha visto protagonisti, più che il palcoscenico dell’Argentina, le manovre, incongruenze e inaffidabilità della politica culturale romana, a cominciare dalla politica in senso stretto (sindaco in testa) per culminare nelle trame («sotto banco» come sopra «le poltrone«, per non parlare delle violenze «da corridoio» finalmente denunciate) di una compagnia di giro che risulta quanto meno poco affidabile, e «frequentabile». A cominciare dagli organigrammi che dovrebbero quel teatro «rilanciare». Sul palcoscenico dell’Argentina invece è in scena (fino al 3 marzo) il primo importante titolo della stagione in cartellone. Massimo...